Mar. Lug 16th, 2024

Caro Vittorio Feltri,

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le scrivo da cittadino libero,proprio come il titolo del suo pseudo-quotidiano,esternandole tutta la costernazione e la delusione per le sue parole razziste sugli abitanti del mezzogiorno d’Italia. Ci ha giudicato inferiori in prima serata,evidenziando tutti i difetti e le defezioni del meridione,dimenticando però di ricorrere allo strumento della conoscenza storica e teorica che sottolineano che le mancanze strutturali,economiche,culturali e comunicative sono dovute allo scippo violento e autoritario di un settentrione tiranno e da uno stato imparziale,sempre pronto ad approfittarsi delle capacità del Sud e mai abile a valorizzarle. Tutto ciò poteva essere fatto fornendo il giusto sostegno economico,infrastrutturale e sociale a territori che solo col turismo potrebbero deridere le migliori località balneari d’Europa. Non si tratta solo di questo aspetto però,non voglio giocare con la sua subdola definizione di giornalismo e cadere nei bassifondi delle sue provocazioni da bar di periferia. Io vorrei evitare di farle notare che la Calabria in origine si chiamava Vitulia,nome che ha poi generato il termine Italia,che oggi indica la sua nazionalità e che incredibilmente le ha permesso di divenire il direttore di un giornale. E’ proprio vero che questo paese fornisce grandi opportunità agli stolti e agli ignoranti. Ignorante in questo caso non è un insulto,è un dato di fatto,perchè come le ho ricordato nelle righe soprastanti lei ignora il fattore storico e culturale che contraddistingue la storia di noi meridionali. Vorrei anche evitare di ricordarle che è dovuta alla Sicilia la scoperta della lingua che lei oggi usa nel parlato e che utilizza per insulsi volgari insulti ma non posso farlo,è più forte di me. Dante Alighieri,precursore della lingua italiana,ispirò le sue opere alla tradizione letteraria della scuola poetica siciliana. Nei secoli,a quella tradizione,si sono allacciati Pirandello,Sciascia,Verga e Camilleri. Bastano questi pochi nomi per evidenziare la sua piccolezza culturale e la grandezza del Sud. Ora però eviterò davvero di citarle ancora il bagaglio storico e culturale di Abruzzo,Basilicata,Calabria,Campania,Molise,Puglia,Sicilia e Sardegna perché dovrei ripercorrere interamente gli ultimi 3 anni del mio percorso universitario e invitarla ad iscriversi alla mia facoltà per riformare la sua mente annebbiata dal razzismo e da pregiudizievoli stereotipi. La invito,tra le altre cose,a scusarsi con tutti i cittadini della varie città meridionali che ieri si sono sentiti offesi dalle sue parole. Mi tocca ricordarle che molti lavoratori e studenti,per via dei furti non autorizzati del settentrione dopo l’Unità d’Italia,ancora oggi sono costretti a trasferirsi lontano da casa per cercare una degna istruzione(me compreso),un impiego sufficiente,stabilità e felicità. Cosa potrebbe accadere ora che l’epidemia di Covid-19 ha smascherato il velo di incompetenza,corruzione,mala-sanità e cattiva gestione organizzativa del Nord e ha evidenziato l’efficienza del mezzogiorno seppur con presidi di sicurezza individuali insufficienti e strutture fatiscenti ? Questa domanda l’ho sviluppata dopo aver preso visione di un post facebook di Vincenzo De Leo,giovane ragazzo sidernese,da sempre impegnato nella politica e nel sociale nel territorio locrideo. Vincenzo auspica che il rientro dei lavoratori e degli studenti meridionali che hanno conseguito esperienza e titoli di studio al nord,possa essere il mezzo legale e più affascinante per una ripresa e una rifioritura totale del mezzogiorno. Io personalmente tornerò a casa il più presto possibile,appena si potrà raggiungere la Calabria in totale sicurezza e senza arrecare danno ai miei corregionali e concittadini. Tornerò per restarci e cercare di offrire le mie,seppur limitate e modeste,conoscenze acquisite alla mia regione e alla mia Siderno. Al servizio del territorio che posso chiamare casa e per aiutare le persone che condividono il mio stesso dialetto,i miei stessi usi,costumi e le mie splendide tradizioni. Vorrei invitare tutti i miei amici,i miei coetanei calabresi e i miei concittadini emigrati al nord a fare la mia stessa scelta per rendere grande la nostra Calabria,la nostra Siderno e il nostro Sud Italia in genere. Io non sono un esempio,sono uno tra tanti,sono uno di voi. Da solo sono una goccia nella siccità,insieme siamo un fiume che può dissetare la speranza di un territorio con grandi possibilità ma sempre dimenticato.

Con affetto,stima,ammirazione e infinito amore per tutti voi.

Un calabrese fiero ed orgoglioso.

Stefano Muscatello

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