Sab. Ago 24th, 2024

La convergenza delle elezioni europee sembra aver acceso i riflettori sull’iter di conversione in legge del Ddl Calderoli sull’autonomia differenziata, scatenando una serie di reazioni e tensioni nella politica italiana. La riforma è diventata un tema centrale su cui si aggrappano sia coloro che la contestano sia coloro che la sostengono, con l’obiettivo di guadagnare voti sia dagli avversari che dagli alleati. Tuttavia, la confusione ancora presente nella riforma si riflette anche nelle azioni politiche.

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La Lega sembra essere particolarmente nervosa, consapevole dei rischi che il suo provvedimento bandiera comporta, soprattutto nel Sud Italia.

In particolare, in Calabria, i membri della Lega sembrano essere particolarmente agitati. La deputata Simona Loizzo ha attaccato la forzista Rosaria Succurro per aver aderito alla manifestazione dei sindaci contro il provvedimento, usando parole molto dure e provocatorie. Loizzo ha sollevato anche il punto della coerenza politica, suggerendo a Succurro di dimettersi dalle cariche ottenute grazie ai voti degli alleati, compresa la Lega, se non si riconosce nelle politiche del centrodestra.

Ma la Lega non si è limitata a questo. Nel fine settimana ha contestato anche il vescovo di Cosenza, monsignor Gianni Checchinato, per essersi espresso pubblicamente contro l’autonomia differenziata e per aver partecipato a un convegno contro il provvedimento. Questo ha scatenato una diatriba tra la politica e la Chiesa, con la Cgil che ha difeso il vescovo e la Lega che ha accusato il presule di essere coinvolto in una trappola politica.

Anche Forza Italia si trova in una situazione di imbarazzo, con il presidente Roberto Occhiuto che continua a sottolineare la necessità del finanziamento dei Lep per l’autonomia, ma senza aver sollevato la questione durante i lavori delle commissioni parlamentari. Ciò potrebbe consentire alle regioni di richiedere l’autonomia anche senza il finanziamento dei Lep, il che potrebbe mettere in difficoltà il partito.

Nel frattempo, il Partito Democratico sembra diviso sull’argomento, con alcuni membri che si oppongono all’autonomia differenziata mentre altri sembrano essere più concilianti. La situazione politica italiana è quindi estremamente confusa, con tutti che parlano dell’autonomia ma con altre questioni in mente, come le elezioni europee, un eventuale terzo mandato o rendite di posizione. In mezzo a tutto questo, tutti sembrano fare mosse calcolate per ottenere vantaggi politici.

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