Mar. Lug 16th, 2024

Tra fuga di cervelli e culle vuote, la Calabria è l’intero mezzogiorno si trova di fronte ad un futuro sempre più incerto. Le attuali dinamiche socio-economiche rischiano di ridurre ulteriormente il valore aggiunto prodotto nella regione, che potrebbe scendere dal 22% attuale al 20% nel 2050 e al 19% nel 2060.

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Brain Drain e inverno demografico: una Combinazione Pericolosa

Il fenomeno della “fuga dei cervelli”, noto come brain drain, non è nuovo per il Mezzogiorno. Tuttavia, acquisisce un rilievo particolare nel contesto dell’inverno demografico che ha colpito il Sud negli ultimi anni, invertendo i trend di crescita demografica che caratterizzavano la regione sin dall’Unità d’Italia. Lo spopolamento e la perdita di capitale umano qualificato rischiano di essere i principali fattori di impoverimento del Sud. Secondo una valutazione dell’Istituto Tagliacarne, basata sulle attuali tendenze e a parità di struttura economica, il valore aggiunto prodotto nel Mezzogiorno potrebbe scendere al 20% nel 2050 e al 19% nel 2060.

Migrazioni interne ed esterne: un fenomeno sottovalutato

Il Report di Istat sulle migrazioni interne ed internazionali della popolazione residente evidenzia che il Sud Italia sta vivendo movimenti tellurici significativi nella struttura geografica della popolazione. Mentre il dibattito pubblico si concentra sugli ingressi di migranti, meno attenzione è stata data agli spostamenti interni dei cittadini italiani, che vedono un flusso continuo dal Sud verso il Nord e verso l’estero.

Impatto Sulla Struttura Sociale del Sud

Non ci siamo resi conto delle profonde trasformazioni che queste ondate di spostamenti stanno provocando sulla struttura sociale e sulle prospettive di sviluppo del Sud. Nel biennio 2022-2023, il saldo dei trasferimenti della popolazione tra Mezzogiorno e Centro-Nord è stato di 129 mila unità. La Lombardia ha accolto quasi un terzo di queste persone, mentre circa il 30% dei migranti interni provenivano dalla Campania. Insieme alla Sicilia, queste due regioni rappresentano quasi il 53% dei trasferimenti dal Sud nel biennio 2022-2023.

Il futuro incerto

La combinazione di spopolamento e fuga di cervelli potrebbe avere conseguenze devastanti per il Mezzogiorno. Senza interventi significativi per invertire queste tendenze, il Sud rischia di vedere il proprio contributo all’economia nazionale ridursi drasticamente, con effetti negativi sulla qualità della vita e sulle opportunità per le future generazioni. Le politiche per il rilancio del Mezzogiorno dovranno affrontare queste sfide con urgenza, promuovendo investimenti, innovazione e opportunità per trattenere e attrarre capitale umano qualificato.

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