Ven. Nov 22nd, 2024

Organizzato dalla Pro Loco di Soverato, dal Comune e dalla parrocchia Maria Santissima Immacolata, l’evento ha visto la partecipazione di monsignor Battaglia, futuro cardinale, in un appassionante percorso tra fede e testimonianza.

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L’incontro “Noi con Natuzza”, tenutosi a Soverato, è stato un’occasione di profonda riflessione spirituale e affettuoso ricordo della mistica Natuzza Evolo, “serva di Dio” dal 2019, attualmente in causa di beatificazione. Ad inaugurare la serata, la voce del soprano Eleonora Pisano, che ha emozionato il pubblico interpretando l’Ave Maria di Gounod, aprendo così una serata dal grande impatto umano e spirituale.

Organizzato dalla Pro Loco di Soverato, in collaborazione con l’Amministrazione comunale e la parrocchia Maria Ss Immacolata, l’evento è stato moderato dal giornalista Domenico Gareri e si è svolto nella gremita sala Don Bosco dell’Oratorio. Numerosi i partecipanti, attratti dalla testimonianza di monsignor Domenico Battaglia, affettuosamente noto come don Mimmo, arcivescovo di Napoli e originario di Satriano, recentemente nominato cardinale da Papa Francesco.

Il presidente della Pro Loco Giuseppe Chiaravalloti ha aperto l’incontro con un messaggio di augurio e raccomandazione per don Mimmo, seguito dal sindaco di Soverato Daniele Vacca, che ha sottolineato il valore della recente nomina di Battaglia per il rinnovamento della Chiesa.

In questa cornice di fede, il dottor Ciro Di Nunzio, genetista forense fino al 2019 presso l’Università Magna Graecia, ha descritto il suo delicato compito di ricercatore incaricato di estrarre il profilo genetico dalle emografie su alcuni cuscini appartenuti a Natuzza. Questo percorso, che ha richiesto confronti con i campioni genetici dei figli della mistica, lo ha portato a una riflessione più ampia: «Sono uno scienziato – ha affermato – abituato alla dimostrazione, ma a un certo punto ho compreso che anche la fede ha le sue verità incontrovertibili, e ho sentito che in fondo scienza e fede possono incontrarsi, se si accettano i propri limiti».

Il giornalista Pino Nano ha poi ricordato la figura di Natuzza attraverso un documentario proiettato in sala, che ha mostrato momenti della vita e delle opere della mistica. «Il vero miracolo di Natuzza – ha detto Nano – è il popolo che ancora oggi si raccoglie nel suo nome, dimostrando una fede che supera le generazioni».

Monsignor Claudio Maniago, arcivescovo di Catanzaro-Squillace, ha espresso la sua ammirazione per Natuzza, pur non avendola conosciuta personalmente: «Lei era uno strumento grandioso. È arrivata per aiutare noi, i poveri di speranza». Anche monsignor Attilio Nostro, vescovo della Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea, ha raccontato un ricordo personale: «Natuzza sapeva che un giorno sarei diventato vescovo, e pregava per me. Lei ascoltava tutti, riservando un’accoglienza che definisco divina».

La testimonianza di monsignor Battaglia, infine, ha concluso la serata con un riflesso personale sull’importanza dell’ascolto, così praticato da Natuzza: «Non era un semplice ascolto, ma un incontro capace di trasformare chi aveva la grazia di trovarsi di fronte a lei. Ogni giorno abbiamo bisogno di convertirci e lasciarci raggiungere dalla tenerezza di Dio. È così che Natuzza ci insegna il cammino verso la fede autentica».