Dom. Set 1st, 2024

Il giudizio ha stabilito un risarcimento di oltre 386.000 euro per la presentazione di fatture e ricevute non corrispondenti a pagamenti effettuati o controprestazioni reali.

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L’associazione “Antigone – Osservatorio sulla ’ndrangheta” è stata condannata dalla Corte dei Conti per danno erariale, dopo aver presentato a rimborso alla Provincia di Reggio Calabria ed alla Regione Calabria fatture e ricevute attestanti pagamenti non ancora effettuati, effettuati solo dopo l’erogazione delle somme e talvolta solo in parte erogati. La condanna è stata pronunciata dai giudici della sezione giurisdizionale per la Calabria, i quali hanno ritenuto tale condotta indubbiamente antigiuridica per violazione dei doveri di buona fede che incombono sul soggetto beneficiario di pubbliche contribuzioni in sede di richiesta di rimborsi concessi per l’attuazione di un programma pubblicistico.

L’associazione, gestore del Museo della ’ndrangheta in una villa confiscata a Croce Valanidi e promotrice di vari progetti come “A mani libere”, “La Ferita”, “Osservatorio permanente sulle misure di prevenzione” e “Criminal Economies”, è stata chiamata in giudizio per rispondere delle irregolarità riscontrate. In parziale accoglimento della domanda della Procura regionale, i giudici contabili hanno disposto a carico di “Antigone” il risarcimento della somma complessiva di 386.216,14 euro, di cui 301.291,39 a beneficio della ex Provincia (oggi Città metropolitana) di Reggio Calabria e 84.924,74 a favore della Regione Calabria.

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