Sab. Ott 26th, 2024

Dalla contiguità alla scomunica di Papa Francesco: il cammino della Chiesa nella lotta contro la mafia

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La Chiesa cattolica, un tempo criticata per la sua vicinanza alla mafia, oggi si schiera con forza contro la ‘ndrangheta, portando avanti un impegno di verità e giustizia. Monsignor Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana e vescovo di Cassano Allo Ionio, ammette che in passato la Chiesa è stata «contigua, consociativa e omittente» nei confronti delle mafie, ma ribadisce la necessità di fare memoria degli errori per non ripeterli. L’evento Contromafiecorruzione di Libera a Vibo è l’occasione per sottolineare il cambiamento, iniziato con la storica scomunica contro i mafiosi pronunciata da Papa Francesco nel 2014.

Savino, insieme ad altri esponenti della Chiesa come don Giacomo Panizza, fondatore della comunità Progetto Sud, insiste sull’inconciliabilità tra il Vangelo e i valori criminali, e sull’importanza di smascherare le strumentalizzazioni religiose usate dalla ‘ndrangheta per guadagnare consensi. La Chiesa oggi è chiamata non solo a predicare, ma anche a “sporcarsi le mani”, vivendo tra le persone e denunciando apertamente il legame pericoloso tra mafie, massoneria e politica. Monsignor Savino, ricordando figure emblematiche come don Italo Calabrò e don Pino Puglisi, chiede di rafforzare la coscienza civile e religiosa, ribadendo che «la fede nel Dio di Gesù non può essere compatibile con il male adorato dai mafiosi».