Ven. Set 6th, 2024

La Calabria si trova all’ultimo posto in Italia per performance sanitarie, secondo un report del Centro per la Ricerca Economica nella Sanità. L’analisi, che ha coinvolto 104 esperti e utilizzato sei aree tematiche – appropriatezza, equità, esiti di salute, sociale, economico-finanziaria e innovazione – ha evidenziato un indice di performance regionale pari al 26%, molto al di sotto della media nazionale.

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Tra i principali punti critici, emerge un alto tasso di ospedalizzazioni evitabili per patologie croniche, un indicatore che sottolinea la gestione inefficace dei pazienti sul territorio. Anche gli accessi impropri al Pronto soccorso per codici bianchi o verdi durante i giorni feriali risultano significativi, riflettendo carenze nei servizi territoriali come Guardie mediche e Case della Salute.

A peggiorare la situazione, la spesa sanitaria pubblica pro-capite in Calabria risulta essere tra le più basse del Paese, mentre i cittadini sono costretti a ricorrere spesso alla sanità privata per ottenere assistenza. L’incidenza della spesa privata sui consumi delle famiglie è, infatti, particolarmente elevata, aggravando le difficoltà di accesso alle cure per molti calabresi.

Confronto con le altre regioni
In netto contrasto, il Veneto si colloca al vertice della classifica con un indice di performance del 60%. Questo divario tra le due regioni mette in luce il divario territoriale in termini di qualità e accessibilità delle cure sanitarie, alimentando il dibattito su come migliorare i servizi nella regione Calabria, spesso lasciata indietro su aspetti cruciali per il benessere dei cittadini.

I risultati del report pongono l’attenzione sulla necessità di investire in una riforma sanitaria che migliori l’assistenza sul territorio, potenziando i servizi di base e riducendo l’onere finanziario sulle famiglie.

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