Nel Crotonese i funerali delle quattro persone che hanno perso la vita nella tragedia di sabato notte. Una folla silenziosa dentro e fuori dal Duomo per l’ultimo saluto a Marrelli
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È il giorno dell’ultimo saluto. La comunità del Crotonese rende omaggio alle vittime del grave incidente avvenuto nella notte tra sabato e domenica a Isola Capo Rizzuto, quando durante alcuni lavori su una condotta fognaria danneggiata dal maltempo hanno perso la vita, inghiottiti da un cedimento di terreno, l’imprenditore Massimo Marrelli e gli operai Santo Bruno, Luigi Ennio Colacino e Mario Cristofaro.
A rendere omaggio alle vittime anche il presidente della Regione, Mario Oliverio, che ha sostato davanti alle bare delle diverse camere ardenti a Crotone, a Cutro ed a Isola Capo Rizzuto e ha espresso personalmente le condoglianze ed i sentimenti di profondo dolore per quanto accaduto alle rispettive famiglie.
A Crotone il sindaco Ugo Pugliese ha proclamato il lutto cittadino. Alle 11 nel Duomo della città si sono tenuti i funerali di Massimo Marrelli. Nel pomeriggio, alle 15.30, le esequie di Santo Bruno nel Duomo di Isola Capo Rizzuto, di Mario Cristofaro nella Chiesa del Sacro Cuore (quartiere San Francesco a Crotone), di Luigi Ennio Colacino nella Chiesa del SS. Crocifisso a Cutro.
IN SILENZIO SOTTO LA PIOGGIA L’ULTIMO SALUTO A MARRELLI Il duomo di Crotone non è riuscito a contenere tutte le persone che hanno salutato per l’ultima volta l’imprenditore Massimo Marrelli. Sotto la pioggia, un lungo corteo funebre è partito dal Marrelli Hospital, dove era stata allestita la camera ardente, ed ha attraversato le strade del centro cittadino. A portare il feretro a spalla alcuni dei 350 dipendenti del gruppo Marrelli, molti de quali rimasti fuori dalla chiesa, sotto la pioggia in silenzio, mentre sui banchi del Duomo si sono assiepati tanti cittadini, ma anche numerose autorità ed esponenti politici: il sindaco di Crotone, Ugo Pugliese e alcuni dei primi cittadini della provincia, il consigliere provinciale Renato Carcea, assessori e consiglieri comunali, la consigliera regionale Flora Sculco, il presidente del Crotone Calcio, Gianni Vrenna, e una delegazione di calciatori rossoblu. Numerosi anche gli studenti che hanno ottenuto l’autorizzazione dalle loro scuole a partecipare alle esequie. Il rito è stato celebrato da monsignor Luigi Cantafora, vescovo di Lamezia Terme e crotonese di nascita. «Massimo – ha detto il presule – ha giocato ruoli importantissimi nel nostro territorio e ci lascia un’eredità forte: andare avanti». Un messaggio chiaro ai tanti dipendenti che si chiedono cosa accadrà ora alle aziende presso cui lavorano. Un messaggio identico a quello lanciato dai tre figli dell’imprenditore, la maggiore dei quali, Doriana, ha affermato: «Grazie per averci insegnato a non mollare mai e ad inseguire i sogni. Grazie papà, ti promettiamo che io, Lorenzo e Benedetta porteremo avanti il tuo sogno».