Mar. Lug 16th, 2024

Battuta d’arresto per l’accordo Italia-Albania sui migranti. La Corte costituzionale di Tirana ha accolto due ricorsi presentati dall’opposizione del Partito democratico di Sali Berisha e ha sospeso le procedure di ratifica in Parlamento dell’accordo, come riferiscono i media locali.  

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L’accordo firmato da Edi Rama e Giorgia Meloni il 6 novembre scorso avrebbe dovuto essere ratificato domani dal Parlamento di Tirana. La Corte costituzionale, dopo aver accolto i ricorsi, si riunirà per prendere una decisione il 18 gennaio alle 10. 

Immediate le reazioni. “La sospensione delle procedure parlamentari per l’approvazione dell’accordo Rama-Meloni sui migranti da parte della Corte Costituzionale albanese è un sonoro schiaffo che prende Giorgia Meloni che si conferma inadeguata a governare l’Italia, e fa solo propaganda, ma con la propaganda ci si fa del male, molto male – dichiara il portavoce dei Verdi Angelo Bonelli – La decisione della Corte Costituzionale albanese mette a nudo la fragilità giuridica e politica su come il Governo italiano affronta i problemi del paese, mettendo in spesa oltre 200 mln di euro per trasferire poco più di 700 migranti. Una clamorosa figuraccia europea”. 

“Forse c’è un giudice a Tirana – afferma il segretario di +Europa, Riccardo Magi – La Corte costituzionale albanese ha annunciato la sospensione delle procedure parlamentari per l’approvazione dell’accordo Rama-Meloni sui migranti che avrebbe dovuto tenersi domani. Spero che questo segni l’inizio della fine di questo obbrobrio giuridico e umanitario. Un accordo che mostra tutta l’approssimazione del governo Meloni sul tema immigrazione: appaltare a stati esterni l’accoglienza e la detenzione è uno dei punti più bassi mai raggiunti dal nostro Paese. Non sarà il primo ostacolo a questo accordo. Altri ne seguiranno”. 

In una lunga lettera in cui riassume quanto fatto dall’esecutivo Ue in materia di migrazioni, la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha scritto che negli ultimi mesi “abbiamo assistito a importanti iniziative promosse dagli Stati membri, come l’accordo operativo tra Italia e Albania. E’ un esempio di pensiero fuori dagli schemi, basato su un’equa condivisione delle responsabilità con i Paesi terzi, in linea con gli obblighi previsti dal diritto internazionale e dell’Ue”.  

Per von der Leyen, “dovremmo lavorare insieme per mantenere lo slancio creato dalla Conferenza internazionale sullo sviluppo e la migrazione di luglio e portare avanti questo lavoro attraverso il processo di Roma, esplorando diverse forme di cooperazione con i Paesi partner sulla base del reciproco interesse”. 

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