Mar. Nov 19th, 2024

Finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Vibo Valentia hanno eseguito un decreto di sequestro preventivo per equivalente – per un importo di oltre 3 milioni di euro – emesso dal Tribunale di Vibo, nei confronti di una società e di una persona fisica. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia diretta da Camillo Falvo, sono state indirizzate a verificare la correttezza delle procedure di realizzazione dei lavori concernenti il terzo lotto del nuovo palazzo di giustizia di Vibo Valentia (il progetto esecutivo risulta di importo complessivo di 11 milioni di euro), opera strategica per il territorio vibonese. All’esito degli accertamenti, sono stati indagati due soggetti, per il delitto di truffa in danno dello Stato o di altro ente pubblico, commesso mediante la corresponsione non dovuta degli importi riferibili ai lavori non eseguiti e/o eseguiti in difformità al progetto, inducendo in errore l’amministrazione appaltante (vale a dire il Comune di Vibo) e procurandosi un ingiusto profitto consistito nell’incameramento dell’importo complessivo di 3,246.430 euro.

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Gli indagati sono Umberto Memoli e Pasquale Lagadari, rispettivamente direttore generale della società Sici e direttore dei lavori. In particolare, secondo le indagini, gli indagati avrebbero attestato falsamente, in certificazioni e schede tecniche relative al contratto d’appalto, la fornitura di beni che per natura, qualità e quantità si rivelavano in concreto diversi; eseguito lavori che avevano una maggiore incidenza di manodopera e che richiedevano una bassa fornitura di materiale avente costo maggiore, senza il completamento di aree parziali in modo da renderle usufruibili per l’appaltante; contabilizzato lavori non eseguiti per una differenza, incamerata illegittimamente pari a 350.000 euro. Accogliendo in toto le ipotesi investigative, il gip di Vibo Valentia, su richiesta della Procura, ha emesso un decreto di sequestro preventivo – nei confronti della Sici e di Memoli – anche nella forma per equivalente, della somma di denaro pari a 3.246.430,74 euro.