Mar. Lug 16th, 2024

Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 10,1-10

Continua dopo la pubblicità...


futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
FEDERICOPUBB
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

In quel tempo, disse Gesù: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita a l’abbiano in abbondanza».
Parola del Signore!

Il commento di monsignor Piero Romeo, vicario generale della diocesi di Locri Gerace:

Il bel Pastore, si fa guida verso la pienezza non solo della gioia pasquale, ma della stessa nostra esistenza sempre più vissuta vicino a Cristo Signore. Gesù parla di se stesso attraverso una «similitudine» e sembra che coloro che l’ascoltano – stranamente – «non capirono di che cosa parlava loro» (Gv 10,6). Questa incomprensione induce il Signore a riprendere il discorso e a ribadire la stessa cosa attraverso l’uso di un’altra immagine: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore» (10,7). L’immagine della porta evoca sempre la necessità e la possibilità di passare da fuori a dentro e viceversa e non fa che rafforzare quella caratteristica del pastore appena evocata: «E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti ad esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce» (Gv 10,4). Come spiega un pastore del popolo di Dio, Gregorio Magno: «La conoscenza precede sempre l’amore della verità. Domandatevi, fratelli carissimi, se siete pecore del Signore, se lo conoscete, se conoscete il lume della verità. Parlo non solo della conoscenza della fede, ma anche quella dell’amore; non solo del credere, ma anche dell’operare. […] Ravviviamo, fratelli, il nostro spirito. S’infervori la fede in ciò che ha creduto. I nostri desideri s’infiammino per i beni superni. In tal modo amare sarà già un camminare» (GREGORIO MAGNO, Omelie sui Vangeli, 14).

Print Friendly, PDF & Email