Mar. Ago 6th, 2024

D: Vincenzo Speziali, lei riprende le fila dello Scudocrociato, anche in Calabria, come lo sta facendo a livello nazionale. È un impegno molto gravoso, che non tutti assolverebbero…

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R: Perché, Ciriaco De Mita che faceva? La mia stessa cosa e se mi permette l’esempio di specie non è male, affatto. Anzi! Comunque tutto i leaders democristiani si occupavano del loro territorio, poiché non esistono politici senza radicamento. Tra l’altro hanno cercanto di difendere le giuste istanze e migliorare le connesse condizioni di sviluppo sociale, economico, finanziario e si badi bene, a norma di legge. Poi è arrivata la falsa propaganda manetterista, fomentata da un manipolo di squilibrati e sovversivi e hanno raccontato una irreale leggenda. Ma le leggende, non sono realtà, né storia: diciamo che sono un genere anfibio.

D: Però è contento di questa fase che sta vivendo. È vero?

R: Certo, ne sono felice ed entusiasta, poiché dopo tanti e tanti anni, siamo ormai alla svolta positiva: finalmente c’è la decisione e la consapevolezza, la volontà e la determinazione, di rimetterci assieme, in un unico soggetto politico, che vede coinvolti tanti cari amici, quali Mario Tassone, Orlandino Greco, Nicodemo Filippelli, Franco Petramala, Gino e Michele Trematerra, Giovanni Bilardi, Salvatore Bulzomi`, Giuseppe Siciliani, Totò Cuffaro, Raffaele Lombardo, Giampiero Samori`, Clemente Mastella, Francesco Pionati, Roberto Formigoni, Gianfranco Rotondi, Luca Palamara, Vito Bonsignore, Pietro Fuda, con Lorenzo Cesa, del cui affetto tutti sono al corrente e lo ribadisco con coerenza. E poi ci sono tanti altri cari amici, ovunque in Italia come in Calabria, che sono interessati e dialogano intensamente con ciascuno di noi. Penso all’On. Valeria Fedele,  ad esempio, oppure all’On. Marilina Intrieri e per quanto mi riguarda non dispero circa l’On. Giuseppe Galati, il Prof. Valerio Donato, il Dott. Gianni Parisi e il mio amico di infanzia (nonché affermato professionista Roberto Guerriero) -che rappresenterebbero l’area riformista!- oppure l’On. Domenico Tallini.

Insomma, più siamo e meglio stiamo, poiché ciò è il sale delle democrazia e l’anima della politica. Già, la politica, il mio impegno costante e la passione coerente, nella mia vita.

D: Già, su questo non c’è dubbio, eppure non mi dica che qualcosa non le ha dato fastidio, tipo un commento da lei non accettato.

R: Io accetto tutto, perche` sono un notorio, serio, convinto e praticamte, non solo cattolico romano, bensì democratico.

Poi vi sono gli incliti neofiti, che insulsamente tentano di insomentirmi, ma non me ne curo affatto. Anzi, per dirla tutta, pur potendolo fare, neanche lì denuncio, in quanto ho una formazione democristiana (quindi, in assoluto, la migliore) e segnatamente un insegnamento ed un’attitudine andreottiana. Le risulta che il mio ‘Divo Giulio’, al quale gliene dissero tante -per di più ingiustamente, così come sua contemporaneità e storia di tutti, insegnano o ricordano- abbia mai denunciato qualcuno? Non ha fatto né detto nulla nemmeno a quel ‘laccato’ di Caselli. La stessa cosa faccio io, poiché, tra l’altro sarebbe pure dargli importanza o renderli ingiusti martiri. 

Al massimo si replica con stile, verità, conoscenza e sapienza (che poi, costro tentano, senza riuscirci, di farla passare per saccenza!), ed infine accompagno il tutto con un mio inconfondibile stigma, ovvero li sfotto. E pure di gusto!

D: Appunto…era qui che volevo arrivare…lei sa essere feroce, nell’ironia, come Andreotti.

R: Se per questo, di Giulio Andreotti -a cui volevo bene per di più ricambiato e che ricordo sempre, anche con il figlio Stefano- dicevo di Giulio Andreotti, spero tanto di prendere persino ben altro: molti mi dicono come la cosa sia possibile e concretamente realizzabile. Poi, aggiungo che le mie ironie feroci, sono il tratto dello stile di un uomo: ad avercelo, gli altri, lo stile e segnatamente il mio!

D: A proposito di polemiche, su Catanzaro non le ha mandate a dire. Giusto?

R: Se si riferisce a questa futura ex Amministrazione Comunale, con il futuro ex Sindaco e all’attuale ‘non maggioranza’, di cui è dominus e dictator (dall’idioma latino, quindi nessuna correlazione all’italiano) il Consigliere Regionale pro tempore (arivedi il latino) Antonello Talerico, si non le ho mandate a dire, non le mando a dire, non le manderò a dire.

Si figuri, che prima hanno attuato la sterile indifferenza -e per usare una frase del più grande di noi, cioè Aldo Moro, cioè l’ “irridente silenzio” (cosa volete? Io sono la politica e loro il politicume!)- poi la mistificazione, l’insulsaggine, persino le offese (che da costoro non mi toccano, perché loro sono quel che sono e basta vederli in faccia, quindi…), perciò non hanno pratica, visione, prospettiva, formazione e si nota. Si nota eccome, terribilmente. 

D: Si riferisce a qualcosa o qualcuno in particolare? 

R:Ogni volta che hanno aperto bocca, quando tentavano di polemizzare con il sottoscritto, hanno commesso autogol clamorosi, i quali rischiano di provocare non da me, ovviamente, ma da una nota società, la notifica di denuncia proprio in capo a questa futura ex Amministrazione Comunale.

D: Di cosa parla nel dettaglio?

R: Mi riferisco a chi non ha voluto leggere -forse perché non sa leggere e allora dovrebbe tornare alle scuole primarie e potrei portarcelo io- in quanto sulla vicenda del sondaggio della Città di Catanzaro -non solo sul gradimento scarso e minoritario di Fiorita (cosa che non mi ha meravigliato affatto), nell’ ‘incontinenza dichiarandi’ hanno inannellato, mistificazioni, calunnie, bugie ed insulti. Perciò veda lei e ‘fate vobis’. Io me ne infischio, di questi qui, tanto sono politicumemente effimeri e momentanei, al pari di molti figuranti quali sono i politicanti, giammai i politici. Hanno offeso, persino la prima società di sondaggi, dando nota di un comunicato di cui non si conoscono i nomi e i cognomi dei sottoscrittori, proprio perché la società potrebbe -come so!- valutare lecita e legale azione giudiziaria a tutela della loro onorabilità e professionalità. Io avviso per tempo e poi ci si ritrova al pari della nota di protesta dell’Ambasciata del Libano. Per fortuna Catanzaro non ha colpe, semmai è parte lesa, si questa ‘non maggioranza’ che sorregge una futura ex Giunta e un futuro ex Sindaco.

D: A cosa si riferisce circa gli attacchi a lei?

R: Taluni hanno debordato nell’ ‘actio criminis’ (sempre ‘latinorum’), ovvero due futuri ex Consiglieri Comunali di Catanzaro (il cui nome e le relative figure sono sconosciute all’orbe terraqueo), ed in più hanno mal applicato con il sottoscritto, notoriamente cattolico devoto, anatemi mendaci e blasfemi. Ricordo a costoro un aspetto codificato, ovvero che parlar per fini malignamente e inveritieramente propagandistici, circa la religione, è sanzionabile. E questi sarebbero, poiché Consiglieri Comunali, dei pubblici ufficiali? Quindi alla futura ex Amministrazione dell’attuale futuro ex Sindaco, non bastava il Consigliere Sero` (a sua volta persino Segretario Provinciale di Azione), che è ben conosciuto nelle note verbali -in virtù delle rimostranze dell’Ambasciata del Libano- come un razzista. Adesso si aggiungono persino questi due ‘soloni’. E di badi bene, tutti quanto i tre esempi or ora ricordati, appartengono alla ‘non maggioranza’ fioritiana. Catanzaro non merita ciò!

D: E di Talerico cosa ci dice?

R: Cito le sue variabilità discorsive e, a mio avviso -potrei sbagliarmi, ma non credo- interpretative.

Con gli altri, il suo modo di discorrere e di impostare le discussioni, può pure riuscirgli, ma con me per niente e per nulla: sono più esperto di lui!

A dirla tutta, sa bene che quando gli indirizzo messaggi è per sfotterlo, eppure il mio è un peccaticcio voluttuoso, di cui mi pento non appena andrò a confessarmi in Chiesa domenica prossima, benché sia stato lui, fino a ieri sera, a contattarmi, benché il giorno prima mi avesse chiesto che ero io a contattarlo quando il sottoscritto faceva presente che avevo altre cose più importanti da fare di stare a chattare con la sua persona. È vero: gli avevo scritto prima, ma ribadisco, l’ho fatto per giocoso sfottò: con Talerico, in questa ‘sport’, nemmeno mi alleno, semmai faccio i riscaldamenti.

D: Però lei stuzzica…

R: Certo, scatta come una molla insensatamente a spirale (ovviamente la molla, perché esse sono a spirale) non appena si cita -delineando in tal modo una realtà, non certo una fantasia o un auspicio, la sua non definita permanenza in Consiglio Regionale. È come se perdesse i freni inibitori, poiché per il resto dovrebbe controllarsi bene o almeno lo spero.

Eppure noto che è talmente calato nel ruolo di satrapo della ‘non maggioranza’ fioritiana, che ricordo come e quando mi infermo` di una scacciata di Aldo Casalinuovo, dalle sue funzioni di Assessore, datandomela per fine Aprile. Verrebbe da chiedersi chi è a decidere: Fiorita o Talerico?

Insomma, il pro tempore Consigliere Regionale, nella migliore delle ipotesi, si comporta o come Mercurio, cioè il ‘messaggero degli dei’ (colui che porta le notizie), oppure alla stregua del cardinale protodiacono, in pratica la figura che dopo l’elezione del nuovo Papa, si affaccia sulla loggia centrale di San Pietro e dice: “Annuntio vobis gaudium magnum…”. Di sicuro, Talerico (e me ne dispiace, perché aveva o preludeva grosse, molto grosse, ovviamente potenzialità!), con la nostra area costituente o di centrodesta non avrà nulla a che fare -tanto in precedenza ci aveva già pensato il Sen. Mangialavori- poiché ormai (come da evidenze) parla e ragiona alla stregua di Travaglio e del Fatto Quotidiano. 

In più, appoggia il ‘sinistrume sinistrorso’ di Fiorita, fin qundo durerà (e come disse, nel 2010,  Massimo D’Alema di Berlusconi, si può applicare a chiunque l’anatema di specie, ovvero ‘molti fatti possono accadere per far cesare l’esecutivo’), quindi fin quando resta in Consiglio o se restasse fino al termine della legislatura regionale, il Presidente Occhiuto, prenda atto che Talerico in questa Aula -dove conta, politcante poco o pochino- ha dichiarato di stare con il centrodestra, ma non lo coinvolga nelle riunioni di maggioranza, poiché è persino un senza Partito (per come lui dice pubblicamente, salvo farsi fotografare con Lupi e da lui accettare incarichi dirigenziali nella formazione di Noi con l’Italia), ma al Comune Capoluogo di Regione è il ‘captaz’ dei Fioritiani e ha assimilato le fattezze lessicali e paraconcettuali di un qualunque giustizialista non aduso al garantiamo e alle procedure internazionali.

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