Lun. Ago 5th, 2024
Il Dott. Francesco Vommaro

Calabrese DOC, nato a Paola, nel 1980, che ha vissuto la propria infanzia e adolescenza a San Lucido, provincia di Cosenza, il dottor Francesco Vommaro è uno dei giovani luminari, che il nostro Paese può vantare, nel campo ortopedico e traumatologico. Il dottor Vommaro si occupa del trattamento medico e chirurgico delle patologie della colonna vertebrale dalle forme correlate all’epoca dell’accrescimento scheletrico fino alle forme degenerative dell’adulto anziano. Lavora presso uno dei centri di chirurgia vertebrale più prestigiosi in Italia e in Europa ossia l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. A lui abbiamo posto alcune domande.

Continua dopo la pubblicità...


CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001
futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Dottor Vommaro, cosa L’ha spinta a intraprendere la professione medica?

Da piccolo ho sempre pensato di volermi occupare della salute e del benessere delle persone che amavo estendendo poi questa mia volontà alle persone che ne avessero avuto bisogno. La mia passione non era giocare con le macchinine e le figurine dei calciatori ma era costruire pezzo dopo pezzo i modellini raffiguranti il corpo umano che settimanalmente mio padre mi acquistava in edicola come piccolo regalo.

Molti si chiedono, riconoscendo la Sua elevatissima professionalità e bravura, come si possono raggiungere così alti livelli pur essendo giovani, come Lei.

La mia professione e la mia specialità hanno richiesto un grande sacrificio in termini di tempo da dedicare. Ho avuto la possibilità e fortuna di affiancare e diventare il braccio destro di grandi maestri cercando di imparare il più possibile tutto quello che avevano da insegnarmi facendo tesoro del tempo trascorso al loro fianco. Ad oggi posso dire che gli anni di formazione universitaria che vanno dal diploma alla fine dell’Università con il periodo di Specializzazione in Chirurgia Vertebrale sono stati difficili ed impegnativi, che hanno richiesto un grande spirito di sacrificio e non poche rinunce.

Qual è il Suo metodo relazionale, con i pazienti, i quali la stimano e la amano in modo considerevole?

Cerco sempre di essere molto disponibile e attento al lato umano, prendendomi cura della problematica che mi viene esposta cercando di essere sempre di aiuto e provando ad offrire delle soluzioni che possano essere in scienza e coscienza una scelta terapeutica valida e all’avanguardia per il paziente che si rivolge a me.

Quali iniziative ritiene degne di nota, nel Suo campo, che possono portare innovazione e risposte concrete ai bisogni dei pazienti?

L’individuazione di percorsi di cura personalizzati cercando di trattare il paziente e non la malattia. Ritengo importante pertanto un’attenta analisi del paziente attraverso uno studio sistematico finalizzato non solo alla cura ma anche alla prevenzione e alla riduzione dell’esposizione a fattori di rischio che possono esacerbare i sintomi della patologia.

Oltre all’attività clinica, svolge anche quella di ricerca?

Nell’ambito della chirurgia vertebrale ad oggi sono continuamente alla ricerca e alla messa in pratica di tecniche mininvasive all’avanguardia che possono migliorarmi e migliorare le proposte terapeutiche per i pazienti con il fine ultimo di ridurre al minimo il trauma chirurgico garantendo alti livelli di efficacia terapeutica.

Quali sono gli obiettivi che si prefigge e quale il Suo sogno o i Suoi sogni per il futuro?

 Sono una persona molto dinamica ed in maniera vulcanica ho continuamente nuovi obiettivi che mi fanno sognare di migliorare me stesso nell’ambito professionale, prefiggendomi sempre nuove sfide da affrontare. Ho molti sogni nel cassetto dal punto di vista professionale sia riguardanti il miglioramento delle cure proposte ma anche l’organizzazione sanitaria che spero con impegno e dedizione di riuscire a realizzare. E’ ovvio che ho altrettanti sogni che riguardano la sfera personale che rende la mia vita ricca e completa come uomo e non solo come professionista.

Lei è calabrese ed è sempre stato fiero delle Sue radici, cosa pensa si dovrebbe e potrebbe fare, in Calabria, per rilanciare la Sanità, così deprivata e disastrata?

Dice bene, sono Calabrese e sempre fiero di appartenere a questa terra che suscita in me sempre un fortissimo richiamo. Spesso mi rammarico nel prendere coscienza di problematiche che nell’ambito sanitario affliggono la nostra sanità calabrese. Mi piacerebbe creare dei centri medici monospecialistici affiliati a centri di eccellenza del centro-nord Italia attraverso rapporti di collaborazione sparsi in tutta la regione. In poche parole mi piacerebbe creare delle partrnership nel pieno rispetto dei professionisti sanitari che quotidianamente si prendono cura della salute della popolazione calabrese.

Print Friendly, PDF & Email