Dom. Set 1st, 2024

Vincenzo Speziali non è uno a cui manca il coraggio. Lo sta dimostrando e per molti versi, tanti ne avevano contezza. C’è una guerra in Medioriente che investe persino il Libano. E lui dove si trova? A Beirut per l’appunto. Sta lì, rientrato come da suo programma, dopo aver festeggiato in Calabria i suoi cinquant’anni -“putroppo”, ci dice, “non a Bovalino, come avrei voluto, ma non è dipeso da me, bensì per problematiche miserabili, di cui non desidero parlare”- e comunque, era perfettamente consapevole di quanto sarebbe accaduto e lo ha detto per tempo, con grande anticipo e sorprendente precisione (in privato come in pubblico), quasi fosse un chiromante.
E in Libano, da consumato politico e neo-giornalista delle redazioni in capo alla Rete Nazionale, sta compiendo una puntuale e coraggiosa opera di informazione. Ne discende, quindi, un’intervista a tutto campo, registrata e fedelmente trascritta, molto interessante e con i toni che gli sono propri.

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D:Quale è al momento la situazione a Beirut e in Libano?
R: Si vive, tra color che son sospesi, ma si vive e non si sopravvive.

D:È vero, ha proprio ragione. D’altronde abbiamo visto i video che ha inviato e sono esaustivi. Traffico intenso per strada, a qualunque ora del giorno e della notte, così come la scintillante movida e le feste allegre. Ma è mai possibile tutto ciò?
R: Si, perché è una caratteristica peculiare ed endemica di questo luogo incantevole, cioè tutto il Libano, non solovdi Beirut o dei villaggi glamour. È l’altalena di un caleidoscopio, laddove si alterna vita e morte, guerra e pace, tornando sempre, quasi fossimo nel gioco dell’oca, alla casella di partenza. Epperò. mantenendo “la voglia matta, l’incosciemza e la pazzia”, per dirla alla Ornella Vanoni, di continuare sempre. Comunque. Nonostante tutto.

D:Ha paura? Almeno qualche volta l’avverte una sensazione simile?
R: No! Lei poi dovrebbe saperlo perfettamente, poiché mi conosce bene. Certo, il non avere paura, non significa essere sconsiderati, semmai è necessaria un’assoluta padronanza e lucidità di sé stessi, dei propri limiti o delle situazioni in essere. Poi, credo anche che chi ha paura muoia più volte al giorno, ma non tollero, tra le tante cose le quali non sopporto, la vigliaccheria. Per quanto mi riguarda, mai un passo indietro, è robetta da pavidi e malignamente infami, dediti alla mendace delazione, parimenti a come farebbe uno stolto, per di più parente di altrettanto infami e farloccamente pentiti. La feccia della feccia quindi, perciò da star lontani e non frequentare mai. In più, per quanto mi riguarda, io frequento persone perbene e a me confacenti. Lascio a chi è consimile agli indegni o ai codardi, oppure ai deboli rimbambiti, codeste brutte e disdicevoli attitudini e frequentazioni, le quali non si possono né si devono giustificare, né tantomeno avere.

D:Capisco e c’è da avere ammirazione per lei. Da sempre infatti dimostra di non temere nulla, anche dicendo e facendo cose concrete e pubblicamente così si comporta. Ma come fa?
R: Diciamo che ho uno spiccato orgoglio e un forte senso dell’onore, della coerenza e della parola data. Non ho avuto paure da quando ero bambino e sono cresciuto da solo, al massimo con mia madre e mia nonna. Altri non me li sono trovati vicino, a parte i parenti di materni, due cugine paterne e due sorelle di mio padre, zia Maria e zia Pina, precisamente. Ma non desidero parlare, perché ho persino immensa dignità e non mi piango addosso. Certo, se qualche improvvido, mi facesse qualcosa o la facesse ai miei figli e a mia moglie, altro che reazione scomposta potrei avere e anche giustamente. Non so se mi sono spiegato, ma volendo potrei essere anche più esplicito, non solo nel dirlo, bensì nel farlo e dimostrarlo.

D: Ho capito perfettamente…
R:…anche perché non faccio parole, checché qualche fesso si auguri ciò, pur essendo il contrario!

D:Mi scusi, tornando al Libano e alla situazione in essere, lei in ogni modo è da quasi tre settimane lì, perciò ormai potrebbe pure rientrare e ottemperare dall’Italia la sua nuova ‘avventura’ giornalistica o l’attività politica. Perché non lo fa?
R: Le ho già risposto. Io non scappo! In più è una questione di rispetto dovuto nei confronti del Paese dei miei figli e di mia moglie. Poi, come più volte ribadito e dichiarato altrove, intendo dimostrare riconoscenza verso lo Stato che ha difeso i miei diritti a norma di legge, in seguito a questa farlocca pastranata inscenata con la mia inchiesta e per la quale esiste ed è in corso un procedimento penale a Beirut, nel solco del Trattato Bilaterale. Sul punto, senza disvelare nulla di segreto, poiché e` un atto pubblico e ufficialmente comuninicatomi, nei giorni scorsi dai miei avvocati in loco, avremo belle e giuste risposte, a mio favore tra ottobre e novembre prossimi. Quindi, un motivo in più di gratitudine. E comunque c’è dell’altro.

D:Cioè?
R:Sarà ironia, ma è persino storia, ovvero me la potrei cavare con una battuta di Churchill, il quale rispose, durante l’ultimo conflitto mondiale, al proprio assistente che gli chiedeva alcuni giorni di permesso, così testualmente, cioè “Ragazzo mio, ma perché? Non le piace questa guerra?”. Sa cosa significa? Chi è sul campo, non deve mai mollarlo.

D:Lei stima Churchill, vero?
R: Si, è vero! Cossiga poi, ricordo bene che ne era ammiratore e quando parlava di lui lo appellava sempre “Sir Winston”, come è giusto che fosse. In più, pure Sir Winston per l’appunto, aveva a che fare con i ‘Coburgo’, al pari del sottoscritto. Lui con il suo sovrano Giorgio VI°, ed io con mia moglie.

D:A parte Churchill, tra gli statisti chi apprezza di più?
R:Parenti esclusi, per ovvi motivi e tutti i democristiani, ‘toujour’ De Gaulle. Poi Nixon, Giscard d’Estaing, la Tacher, Khol, Busch padre ed infine Regan. Per la verità, quest’ultimo era ‘attore’ sino in fondo, poiché possedeva un’infarinatura di concetti inculcati a lui medesimo da Barry Goldwater (grande leader dei Repubblicani USA degli anni 50- inizio 60), e ‘divulgava’, tenendo bene la scena, le strategie della sua stessa Amministrazione, le quali, però erano elaborate dal vero Presidente, cioè il suo vice, Busch senior per l’appunto.

D:Gorbaciov, inceve?
R: Ha avuto coraggio, epperò mosso da un’illusione, voler riformare una dottrina politica sbagliata e inemendabile, la quale io avverso, sotto qualunque spoglia si annidi, cioè il comunismo. Esso, lo combatterò sempre, compreso le sue attuali e insopportabili propagini ‘italiote’. Mi riferisco al ‘magistratume militante’.

D:Si conosce quanto pensa in merito. Non ha proprio cambiato idea?
R: Per niente. Anzi le dirò di più e proprio da qui dove mi trovo. Dieci, cento, mille volte, è meglio la situazione in corso a codeste latitudini mediorientali, poiché almeno sai chi sono i nemici e i sovvertitori, mentre da noi, il ‘magistratume’ è ormai diventato insopportabile al punto tale di non sapere più se ci troviamo innanzi, ad una dittatura o ad una ‘orinatura’.

D:Alt, la devo fermare e mi dissocio. Lei si prende la responsabilità personale di quel che ha detto, giusto?
R:Si, in pieno. Anzi lo riconfermo, poiché il diritto di espressione e libero pensiero, per altro a fronte di verità e senza calunnia, risulta garantito dalla Costituzione. Cosa dovremmo auspicare noi cittadini, allorquando con fare insubordinativo ed insolente, al di fuori delle funzioni a loro connesse, certuni magistrati criticano e dileggiano leggi e legislatori? Se vale per loro, vale per tutti. E comunque io non mi dissocio dalla mia persona e dalle mie idee.

D:Cosa prevede adesso per il Medioriente?
R:Tutto è difficile e persino la trattativa al Cairo, come dicevo da giorni, è fallita. D’altronde, l’Italia non ha nemmeno svolto un ruolo, benché più volte lo avessi io stesso suggerito (sin dal Febbraio 2023, quindi un anno e mezzo fa) e avendo noi, una storia in tal senso. Adesso è troppo tardi. L’unico che potrebbe far qualcosa è il nostro Ministro della Difesa, cioè Guido Crosetto, il quale ha fatto bene ad ‘imporre’ per la prima volta un G7 dei suoi omologhi. D’altronde, Guido è un democristiano di origine, perciò ha buonsenso e conoscenza. Se facessimo invece condurre qualunque cosa a Tajani, gli interlocutori internazionali si metterebbero a ridere, pur vivendo, tutti quanti, una tragedia quale quella in corso. Semplicemente, Tajani, è inadeguato. Punto.

D:Lei parla dello storico ruolo dell’Italia in questa regione. A cosa si riferisce?
R: A quanto fecero i Democristiani, cominciando da De Gasperi che delegoGiulio Andreotti, nel 1947, ad eseguire l'operazione 'Exodus,' cioè organizzare l'emigrazione degli ebrei di tutta Europa, soprattutto quella dell'est, proprio dai porti della Puglia (con l'ausilio logistico del colonnello polacco Anders, comandante del battaglione formato dai suoi connazionali e inquadrato nelle forze degli alleati, di stanza in Italia, durante la guerra ai nazifascisti). Per non parlare di Fanfani, Moro (sempre Moro, solo Moro), Rumor, Forlani, Colombo, nuovamente Andreotti, Piccoli e Formigoni, tanto per nominare noi DC e Craxi, assieme a Signorile per il PSI. Sono fatti storici, cioè dalla crisi di Suez, al martirio del Libano; dai rapporti nei confronti di Israele a quelli verso la Siria; oppure le mediazioni con Arafat, sino a quelle con Saddam Hussein in Iraq e lo Scia di Persia prima e gli Ayatollah iraniani poi. Come vede, non propalo propaganda, poiché dopo di essi il buio, cioè un coma profondo.

D: Mi scusi, siamo alle ultime battute, ma si dice, che lei stia pure contattando una serie di Sindaci, alfine di proporre il gemellaggio con Beirut, Ramallah e altri luoghi. Lo proporrà pure al Presidente Occhiuto? E chi sono questi Sindaci?
R:In effetti vorrei proporlo pure ad Occhiuto, poiché noto che al di là di essere persino Vice di Tajani in Forza Italia, è molto indipendente da costui e bene fa ad esserlo. D’altronde Roberto viene dalla DC e dal ‘mio’ Giovanile. Per quanto riguarda i Sindaci, non sono solo calabresi, epperò mi ripropongo di parlare con molti di essi e con uno l’ho già fatto, ottenendone la disponibilità e la condivisione, pur rimanendo politicamente distanti, ma avendo un rapporto personale e di amicizia da anni, cioè dall’infanzia. Sto riferendomi a Nicola Fiorita, notoriamente sensibile a queste tematiche.

D: E che ne dirà Talerico?
R:Non mi risulta che questi, cioè il da lei succitato sia il Sindaco della città Capoluogo di Regione e comunque io parlo con il Sindaco e con la sua Vice. Poi, a breve il Talerico, rimarrà con il cerino in mano, visto come è sotto gli occhi di tutti la deflagrazione della sua area, la quale ho sempre visto alla stregua di un accrocchio momentaneo e tra diversi. In più, per quanto so e per come si sta operando, pure assieme a me che lo faccio, momentaneamente ‘da remoto’, con il nuovo corso della politica italiana, la quale si rifà al PPE e all’Internazionale Democristiana, non lo vedo tra di noi, anche perché al di là delle mie perplessità (potrei mai fidarmi di un neofita, arrogante ed inaffidabile?) sarà derubricato da fatti ed eventi a quel che è, politicamente parlando. Sa cosa? Una grossa meteora. E in ogni modo, di Talerico, non mi importa proprio nulla, come sempre è stato.

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