Il 7 agosto 2024, durante la seduta n. 342 della Camera dei Deputati, l’Onorevole Ettore Rosato ha presentato un’interrogazione a risposta scritta rivolta al Ministro del lavoro e delle politiche sociali e al Ministro dell’interno, sollevando serie preoccupazioni riguardanti la gestione della Fondazione Varia di Palmi. La Fondazione, costituita il 9 giugno 2023 e iscritta al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (Runts), è stata creata con l’obiettivo di promuovere e tutelare la festa della Varia di Palmi, evento riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Continua....
Secondo quanto riportato dall’interrogazione, durante l’estate del 2023 la Fondazione ha organizzato una serie di eventi che hanno composto il programma estivo della città di Palmi, tra cui concerti, cene, eventi enogastronomici, e spettacoli con la partecipazione di influencer e personaggi del mondo dello spettacolo. Tuttavia, queste iniziative hanno suscitato critiche per il loro apparente allontanamento dal focus principale della Fondazione, ossia la promozione della Varia, spingendo alcuni osservatori a definirla “una sorta di agenzia di eventi” più che un ente culturale.
La questione più preoccupante riguarda l’indebitamento accumulato dalla Fondazione. Il bilancio al 31 dicembre 2023 rivela un debito complessivo di quasi 519.000 euro. Questo dato allarmante solleva interrogativi sulla sostenibilità economica della Fondazione e sulla gestione delle risorse. Inoltre, emerge una mancanza di trasparenza nella gestione finanziaria: non risulta chiaro se il bilancio consuntivo sia stato approvato dall’assemblea dei soci come previsto dallo statuto, e diversi membri del consiglio di amministrazione, nonché la tesoriera, si sono dimessi nei mesi successivi.
L’interrogazione solleva dubbi anche sulla legalità del conferimento del carro sacro e del “Cippu” (la struttura della Varia), patrimonio dell’umanità, nel fondo patrimoniale della Fondazione, un atto che potrebbe mettere a rischio la stessa manifestazione. Inoltre, si pone il quesito se la Fondazione stia agendo come ente strumentale del comune di Palmi, con il rischio di violare norme sugli affidamenti e la contabilità pubblica.
L’assenza del sindaco di Palmi, socio fondatore e presidente onorario della Fondazione, alla riunione del Consiglio di amministrazione del 28 giugno 2024, durante la quale sarebbe stato approvato il bilancio, è un ulteriore elemento di preoccupazione. La situazione debitoria era già nota, e la sua presenza avrebbe potuto garantire maggiore chiarezza e trasparenza.
Ora, i Ministri competenti sono chiamati a verificare la compatibilità delle attività della Fondazione con il suo status di ente del Terzo Settore e a garantire che tutte le norme su affidamenti e contabilità pubblica siano state rispettate, tutelando così uno dei simboli culturali più importanti della Calabria.