Mar. Lug 16th, 2024

” E’ stata presentata ieri, in Commissione Trasporti della Camera, una interrogazione a risposta scritta che prende totalmente in carico l’istanza richiesta dalla Rete FIBC e riguardante la drammatica situazione del trasporto ferroviario da e per la Calabria in vista del rinnovo del Contratto quinquennale di servizio nazionale previsto per il prossimo 10 dicembre.
L’istanza parlamentare è stata presentata, e per questo li ringraziamo, dagli onorevoli di Sinistra Italiana Franco Bordo, componente della Commissione Trasporti, e la calabrese Celeste Costantino, che già nel recente passato aveva più volte interrogato il governo sulle questioni ferroviarie calabresi, non da ultima lo scellerato “right-sizing” lungo la linea ionica, ipotizzando non solo uno scenario drammatico per il regolare esercizio ferroviario, ma addirittura un danno erariale.

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Nell’ultima interrogazione, che viene riportata testualmente, si fa ampio cenno ai disagi previsti e alle necessità impellenti nonché alla mancata risposta alla richiesta di incontro urgente al Ministro fatta dalla rete delle associazioni FIBC negli scorsi mesi proprio per manifestare direttamente le esigenze e le criticità vissute dagli utenti ferroviari calabresi e in particolar modo degli utenti ionici, che, tra l’altro, sono più della metà della popolazione calabrese.
Proprio domenica prossima, in occasione della visita che l’on. Franco Bordo farà in provincia di Reggio Calabria, vi sarà un incontro tra lo stesso e il coordinatore della Rete FIBC Domenico Gattuso al fine di discutere ulteriormente della situazione ferroviaria calabrese, ancora ufficialmente facente parte della rete nazionale, nonostante di fatto da anni i fatti sembrino dimostrare il contrario.

Rete Associazioni FIBC
Testo dell’interrogazione:

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-10010

presentato da  BORDO Franco

Martedì 15 novembre 2016, seduta n. 706

FRANCO BORDO e COSTANTINO. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
è in corso di definizione a Roma il contratto di servizio universale per i treni a lunga percorrenza 2017-2021. Il precedente scade il 10 dicembre; il nuovo sarà vincolante per 5 anni. La fase di negoziazione fra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e Trenitalia è ancora in corso, ma si avvia alle battute finali. E pare allarmante, dalle notizie trapelate attraverso i media, il perdurare dell’assenza di attenzione nei confronti del Mezzogiorno e della Calabria in particolare;
la programmazione dei servizi (numero di corse, frequenza e caratteristiche di ciascun treno) ed il relativo finanziamento sono di competenza dello Stato, il quale copre con appositi corrispettivi la differenza tra i ricavi da traffico ed i costi di produzione certificati, con l’esigenza imprescindibile di assicurare l’equilibrio economico del contratto stesso. Da indiscrezioni sul nuovo orario invernale in vigore da dicembre 2016, Trenitalia starebbe per compiere l’ennesima «mattanza», andando ad eliminare numerosi treni a lunga percorrenza tra Sud e Nord Italia. Tali scelte rischiano di confinare il Sud, ed in particolare la Calabria, in una condizione di marginalizzazione assoluta, e l’intenzione espressa dal Governo e dal Ministro interrogato di dare priorità al progetto del ponte sullo Stretto è ad avviso degli interroganti francamente fuori luogo, viste le reali necessità infrastrutturali del Mezzogiorno;
negli ultimi anni infatti, le scelte combinate di Trenitalia e dei governi locali e nazionale hanno penalizzato la regione Calabria in termini di accessibilità: una ventina di treni interregionali sono stati soppressi fra il 2010 e il 2013: 2 intercity, 4 intercity notte, 5 treni espresso, 7 treni espresso cuccetta, 2 treni interregionali verso la Puglia;
questo ha determinato la quasi impossibilità di collegamenti ferroviari diretti fra la Calabria e il Nord Italia, i viaggiatori sono costretti a cambi difficili a Roma, con tutti i disagi correlati specie per anziani e utenti muniti di bagaglio;
a questo si aggiunge il drastico aumento dei costi di mobilità, connesso anche al maggior onere tariffario per fruire delle frecce, da Napoli verso Nord, nonché, l’abbandono del servizio di trasporto pubblico finito in mano a ditte private che operano con pullman su distanze tipicamente di ambito ferroviario. Un viaggio di 15-18 ore in autobus, spesso in notturna, è estremamente faticoso; senza considerare i rischi del viaggio su strada (si contano ormai frequenti incidenti) e il fattore inquinamento. Anziani e persone che si recano al Nord Italia per cure mediche, subiscono stress inimmaginabili;
considerato che sul versante jonico abita più della metà della popolazione calabrese, bisognerebbe ripristinare due coppie di treni intercity sull’itinerario costiero ionico Reggio Calabria-Bari, spostando il terminale nord da Taranto a Bari, due coppie di treni intercity notte, uno lungo il versante tirrenico, l’altro sul versante ionico, diretti a Milano, due coppie di treni intercity a servizio della costiera ionica calabrese (Reggio Calabria-Torino; Reggio Calabria-Venezia), la sezione ionica dell’intercity notte da/per Roma, e in ogni caso predisporre un servizio a prenotazione di assistenza per rendere accessibile il treno a persone con disabilità o in carrozzina, condizione scontata –:
se il Ministro interrogato, in seguito all’istanza inoltrata tramite posta certificata il 26 ottobre 2016, non ritenga necessario incontrare gli utenti delegati delle associazioni aderenti alla Rete ferroviaria bene comune, per discutere delle proposte riguardanti i servizi di trasporto a media e lunga percorrenza;
in che modo e con quali mezzi il Ministro intenda affrontare le gravissime carenze del trasporto ferroviario in Calabria illustrate in premessa. (5-10010)”

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