Lun. Ago 5th, 2024


Domenico Sinopoli, un infermiere di 44 anni presso l’ospedale Ciaccio-De Lellis di Catanzaro, si trova nuovamente nei guai giudiziari, affrontando gravi accuse che includono violenza su pazienti oncologici, concussione, violenza privata, minaccia aggravata e peculato mediante profitto di un errore altrui. Questa è la sua seconda volta dietro le sbarre nell’arco di soli tre mesi, dopo essere stato arrestato dalla Guardia di Finanza. Nel settembre scorso, aveva ricevuto una misura cautelare in carcere, successivamente sostituita con gli arresti domiciliari dal Tribunale del riesame. Ora, una nuova ordinanza di arresti domiciliari è stata emessa dal giudice per le indagini preliminari Gilda Danila Romano su richiesta del sostituto procuratore Graziella Viscomi, riguardante una nuova ipotesi di concussione risalente ad aprile.

Continua dopo la pubblicità...


CAMPAGNA-ANTINCENDIO-2024_6x3mt-4_page-0001
futura
JonicaClima
amacalabria
Calura
MCDONALDAPP
InnovusTelemia
stylearredamentiNEW
E120917A-0A80-457A-9EEE-035CEFEE319A
CompagniaDellaBellezza00
previous arrow
next arrow

Le accuse contro Sinopoli si aggravano ulteriormente, coinvolgendo presunte estorsioni finanziarie nei confronti della moglie di un paziente affetto da leucemia. Approfittando dello stato di vulnerabilità della donna, l’infermiere l’avrebbe costretta a consegnargli 600 euro, giustificando il pagamento come compenso per una consulenza medica a Milano, affermando che il marito era stato curato in modo errato presso l’ospedale De Lellis.

Il quadro accusatorio si complica con l’aggiunta di nuove ipotesi di reato, tra cui concussione e peculato. Si afferma che Sinopoli avrebbe ingiustamente incassato denaro da pazienti, sfruttando un errore nella prenotazione delle visite e ricevendo indebitamente 120 euro per una visita ematologica mai effettuata.

Le accuse più gravi, tuttavia, riguardano la violenza sessuale perpetrata su pazienti oncologici, costretti a subire atti sessuali contro la loro volontà mentre erano sotto la sua cura. Le vittime erano soggette a minacce e ricatti per evitare la denuncia, creando un clima di terrore. L’orrore di queste azioni è emerso in un’inchiesta avviata a seguito di una segnalazione del Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Dulbecco nel maggio scorso. Sinopoli è ora al centro di una vicenda di inaudita violenza, che ha coinvolto pazienti vulnerabili e ha scosso la comunità locale.

Print Friendly, PDF & Email