Mar. Lug 16th, 2024

L'indagine ad Ancona sulle

vaccinazioni simulate da un infermiere su pazienti per far

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ottenere loro indebiti Green Pass, è nata dalla denuncia di un

dentista, dirigente medico vaccinatore all’hub ‘Paolinelli”.

L’infermiere – Emanuele Luchetti, 51 anni – dipendente del

Centro di salute mentale dell’Asur, finito in carcere per le

accuse di corruzione, peculato e falso ideologico in concorso,

fu notato dall’odontoiatra mentre accoglieva ‘gruppi’ di

persone: quando il dentista gli chiese spiegazioni, l’altro

rispose che erano pazienti del Centro di Salute mentale mentre

altri ‘aggregati’ erano soggetti ad attacchi di panico.

Insospettito dal comportamento del sanitario, che si comportava

come unico referente di tali pazienti, il dentista si accostò al

box, notando che invece di somministrare il vaccino a una donna,

svuotava la siringa in un contenitore.

Allora l’autore della denuncia aveva affrontato l’argomento

con l’infermiere, apparentemente in tono ‘bonario’, riuscendo a

ottenere la confessione circa le inoculazioni bluff, confidenze

sul giro d’affari con pagamenti di oltre 300 euro a paziente ma

anche su persone coinvolte come ‘intermediari’ tra cui un legale

e un ristoratore. La preoccupazione del dentista era stata

duplice: il rischio di essere coinvolto, vista la funzione di

certificatore delle vaccinazioni che il medico non poteva però

sorvegliare all’interno del box, ma anche di tipo sanitario e

deontologico vista la condotta del 51enne il cui comportamento

poteva essere ‘seriale’.

Dopo aver raccolto questi elementi, fingendo ancora di

accondiscendere al comportamento dell’infermiere, il dentista

aveva contattato la Squadra Mobile per sporgere la denuncia,

datata 3 dicembre.

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