Inizio del dibattimento fissato per il 28 novembre a Crotone; accuse comprendono associazione mafiosa, estorsione e truffa
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Sono stati rinviati a giudizio i 12 imputati coinvolti nell’inchiesta “Meltemi” della Direzione Distrettuale Antimafia (Dda). La decisione è stata presa dal giudice per le udienze preliminari di Catanzaro, che ha accolto la richiesta della Procura antimafia, rappresentata in aula dal pm di Crotone, Alessandro Rho. Tre delle persone offese si sono costituite parti civili nel processo. Il dibattimento avrà inizio il 28 novembre presso il Tribunale di Crotone.
Gli imputati devono rispondere a vari reati, tra cui associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, falso materiale e ideologico, truffa, invasione di terreni o edifici, furto in abitazione aggravato e calunnia, tutti aggravati dall’uso del metodo ‘ndranghetistico.
L’inchiesta, emersa il 4 dicembre dello scorso anno, ha portato all’arresto di nove persone da parte dei carabinieri di Crotone e ha svelato l’affermazione di un nuovo clan ad Isola Capo Rizzuto: i “Macario”, capeggiati dalla famiglia Pugliese. Questa presunta ‘ndrina, legata alla cosca Arena per motivi di parentela, ha raggiunto una certa autonomia, riuscendo a controllare la località turistica di Marinella dopo aver superato i conflitti con i rivali Capicchiano negli anni Novanta.
Maurizio Pugliese è indicato come il capo del gruppo criminale, che, secondo gli inquirenti, avrebbe continuato a dirigere l’organizzazione anche durante la sua detenzione. Il “modus operandi” dei Pugliese, come delineato dai pm, includeva richieste di denaro “in cambio di protezione”, intimidazioni e espropri di terreni. I proprietari degli appartamenti, soprattutto durante la stagione estiva, che non pagavano il “pizzo” per i servizi di guardiania abusiva si trovavano ad affrontare danni e ritorsioni.