“Apprendo dal mio legale Franz Caruso della decisione del Riesame del tribunale di Reggio Calabria relativa all’inchiesta del 2017 sulla depurazione a Reggio Calabria”. Lo afferma, in una dichiarazione Luigi Incarnato, ex assessore regionale ai Lavori pubblici e consulente dell’ex presidente della Regione, Mario Oliverio, sul servizio idrico integrato.
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“Il tribunale di Reggio Calabria – aggiunge Incarnato – ha deciso sull’appello proposto dal pubblico ministero avverso l’ordinanza di rigetto del Gip con la quale si chiedeva l’arresto di tutti gli indagati. Anche il riesame non ha accolto la richiesta di arresto reiterata dal Pm in sede di ricorso di appello ed ha applicato nei miei confronti la misura interdittiva della sospensione dell’esercizio di pubblici uffici o servizi, per la durata di 12 mesi, provvedimento non esecutivo, e quindi sospeso, sino a quando la decisione non sarà definitiva”.
“Avverso questo provvedimento, in netto contrasto in punto di fatto e di diritto con le decisioni assunte dal Gip, con motivazioni approfondite e dettagliate – dice ancora Incarnato – il mio legale proporrà ricorso in Cassazione. La misura, non esecutiva, che è stata adottata nei miei confronti, probabilmente, solo ed esclusivamente in ragione del ruolo che ricopro in una società assolutamente estranea alle condotte che vengono contestate. Non ho fatto nulla che possa farmi preoccupare, continuo a difendermi, avendo rispetto e fiducia nella giustizia che, sono certo, darà ragione dell’onestà della mia condotta”.
“Avverso questo provvedimento, in netto contrasto in punto di fatto e di diritto con le decisioni assunte dal Gip, con motivazioni approfondite e dettagliate – dice ancora Incarnato – il mio legale proporrà ricorso in Cassazione. La misura, non esecutiva, che è stata adottata nei miei confronti, probabilmente, solo ed esclusivamente in ragione del ruolo che ricopro in una società assolutamente estranea alle condotte che vengono contestate. Non ho fatto nulla che possa farmi preoccupare, continuo a difendermi, avendo rispetto e fiducia nella giustizia che, sono certo, darà ragione dell’onestà della mia condotta”.