Oggi in Parlamento si discuterà il Ddl Calderoli. Le opposizioni promettono ostruzionismo a oltranza.
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Oggi alle 16:00 in Senato, l’aula sarà chiamata a trattare il Ddl Calderoli, quello che vorrebbe introdurre l’autonomia differenziata.
I numeri sono a favore della maggioranza, ma l’opposizione ha tutta l’intenzione di mettere in campo ostruzionismo parlamentare. Lo farà in due modi. Il primo è attraverso centinaia di emendamenti che verranno presentati dalle opposizioni, la metà dei quali proviene dal Pd. Si parla di qualcosa vicino ai 400 emendamenti.
Il secondo è che porrà la pregiudiziale di costituzionalità sul disegno di legge prima che abbia inizio la discussione. Come prevede il regolamento di Palazzo Madama la discussione non può proseguire se non dopo che il Senato si sia pronunziato su di essa.
Insomma le opposizioni proveranno a vendere cara la pelle e la Calabria ha come unico rappresentante in Senato il dem Nicola Irto, segretario regionale del Pd. «Faremo il nostro lavoro – ci dice Irto – anche se i numeri sono a favore della maggioranza. Ma noi faremo tutto quanto è nelle possibilità delle opposizioni per contestare una misura iniqua e potenzialmente devastante per il Sud».
Tutti gli altri senatori sono del centrodestra ad eccezione di Roberto Scarpinato, eletto in Calabria nelle file del M5s, ma di origini siciliane. Poco importa perché il contrasto all’autonomia differenziata dovrebbe saldare insieme tutte le opposizioni se non addirittura trasversalmente tutti i senatori meridionali.
«Complice il do ut des fra Lega e Fratelli d’Italia che vuole incassare il premierato, in Senato approderà il Ddl Calderoli meglio noto come “Spacca-Italia”. Senza la definizione e il finanziamento dei Lep non ci sarà nessuna autonomia regionale perché sulla garanzia di equi diritti sociali in tutto il territorio nazionale non ammettiamo tentennamenti da parte di questa maggioranza.
si esprime anche, con una nota, la segreteria della Cgil di Cosenza:
«In questi giorni lo scellerato progetto di legge Calderoli che spacca l’Italia in due approderà in Parlamento dove l’approvazione sembra scontata, perché su esso si fonda lo scambio autonomia differenziata/premierato che questo governo si prepara a far pagare caramente ai cittadini. Sono gravemente a rischio, soprattutto nel Mezzogiorno, i fondamentali diritti di cittadinanza, a partire dal diritto alla salute, allo studio, ai trasporti, al lavoro sicuro e dignitoso e alla tenuta dei Contratti collettivi nazionali del lavoro».
La battaglia politica, quindi, oltre che nell’aula del Senato potrebbe presto passare anche nelle piazze.