Mar. Lug 16th, 2024

La Polizia di Stato, nella giornata di oggi 8 febbraio, ha dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Catanzaro su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di un ventisettenne, gravemente indiziato di essere responsabile dell’incendio di 6 autovetture avvenuto all’alba dello scorso 29 gennaio in località Giovino di Catanzaro Lido.

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Il provvedimento scaturisce dagli approfondimenti investigativi avviati dalla Squadra Mobile della Questura a seguito dell’intervento delle pattuglie della Squadra Volante e dei Vigili del fuoco.L’attività investigativa della Squadra Mobile ha permesso di ricostruire come un uomo, arrivato sul luogo dell’incendio a bordo di un ciclomotore, dopo essersi avvicinato a un’autovettura tipo Mini Cooper lì parcheggiata dapprima l’abbia cosparsa di benzina, abbia quindi appiccato fuoco, dandosi poi alla fuga; le fiamme in breve si sono propagate ad altre 5 autovetture parcheggiate nei pressi del primo veicolo. L’attenta e meticolosa analisi dei dati investigativi acquisiti e delle immagini riprese dai sistemi di videosorveglianza di tutta la zona ha consentito non solo di ricostruire quanto accaduto ma anche di individuare l’autore dell’azione delittuosa nell’odierno arrestato, il percorso che aveva fatto per andare e tornare dal luogo del delitto e rinvenire, poi, proprio sotto l’abitazione dell’indagato, lo scooter utilizzato per muoversi in occasione dell’evento. L’atto delittuoso ricostruito, oltre ad essere grave di per sé e ad aver creato un evidente pericolo per la pubblica incolumità attesa anche la vicinanza di diverse abitazioni, ha fatto emergere una spiccata pericolosità sociale e criminale dell’indagato, peraltro già destinatario dell’obbligo di dimora a seguito di furto consumato lo scorso 24 gennaio. Dopo le formalità di rito, l’indagato è stato associato presso la casa circondariale di Catanzaro. Il procedimento penale è attualmente nella fase delle indagini preliminari e che per l’indagato vale il principio di non colpevolezza sino alla pronuncia di una sentenza definitiva.

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