Il 13 giugno scorso, in occasione della festa di San Antonio, un gruppo di panificatori della Piana di Gioia Tauro ha donato pagnotte di pane fresco alla mensa della Caritas Diocesana di Oppido Palmi e all’Associazione ALAGA AdV di Gioia Tauro. L’iniziativa, promossa dalla CLAAI e dalla categoria Unione Panificatori di Taurianova, ha visto la partecipazione di diversi maestri panificatori della provincia, tra cui il Panificio Bellamena, il Panificio Tavilla, I Fornai di Lamanna SRL, il Panificio Celano e il Panificio Mercuri. In rappresentanza dell’intera categoria, questi fornai hanno distribuito gratuitamente 300 pagnotte di pane.
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Antipasqua Rosario, Direttore della CLAAI – ASS. PMI. Unite, ha spiegato che questa iniziativa rifletteva il senso di partecipazione della categoria e rappresentava un segnale forte di condivisione dei valori del donare ai più bisognosi. Offrire il pane ai più poveri, simbolo di comunione con gli altri, era particolarmente significativo in un contesto in cui la necessità cresceva di giorno in giorno. Inoltre, l’iniziativa serviva a far conoscere un mestiere di alto valore economico e sociale.
In Calabria, il settore della panificazione, tra panificatori e venditori di prodotti da forno, impiegava circa 1.600 piccole e medie imprese e quasi 5.000 addetti. Gli artigiani locali continuavano a portare avanti una tradizione antica ma sempre attuale, lavorando il pane con farine di grano tenero, grano duro, grano saraceno e altri cereali minori. Questi cereali, riscoperti per i loro valori nutrizionali e salutistici, venivano utilizzati soprattutto nei periodi di carestia quando il frumento scarseggiava.
La storia della panificazione artigianale in Calabria, con l’importanza culturale attribuita ai cereali, era ben documentata e si rifletteva nella valenza rituale dei pani, una tradizione conservatasi fino ai giorni nostri. Donare il pane alla mensa della Caritas proprio nel giorno di San Antonio, un Santo noto soprattutto per la benedizione del pane, aveva un significato particolarmente profondo e rappresentava un gesto di grande valore sociale e culturale.
