Mer. Lug 17th, 2024

Riunione di istituzioni, enti gestori, associazioni per dire no al Decreto Sicurezza. «È disumano e mette a rischio esperienze positive per il territorio»

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Una “rivolta” pacifica, ma rumorosa e colorata. Anche il sistema Sprar della Provincia di Catanzaro dice no, e lo dice con forza, al Decreto Salvini su sicurezza e immigrazione. Un fronte comune di enti locali, enti gestori, calabresi e immigrati affolla la Sala Culture della Provincia di Catanzaro, che ospita questo presidio di resistenza al quale partecipano anche il delegato alle politiche dell’immigrazione della Giunta regionale, Giovanni Manoccio, il presidente dell’Upi regionale, Enzo Bruno, il presidente dell’Anci Calabria, Gianluca Callipo, il coordinatore degli enti gestori degli Sprar territoriali, Carlo Leone, e poi i sindaci dei 19 Comuni del Catanzarese nel quale sono attivi progetti Sprar oggi a forte rischio. Da tutti un coro di no al Decreto Salvini nei suoi aspetti ritenuti critici, nell’ordine L’abrogazione della protezione umanitaria, l’impossibilità di stabilire la residenza e quindi l’impossibilità di iscriversi al Servizio sanitario e al Centro per l’Impiego, l’impossibilità per i richiedenti asilo di essere inseriti nelle strutture di accoglienza Sprar. «Questi provvedimenti – scrivono in un documento gli Sprar della provincia di Catanzaro – ci preoccupano fortemente perché costituiscono una brusca inversione di tendenza in materia di riconoscimento dei diritti dei migranti e di gestione del fenomeno migratorio in quanto costringono coloro che sono venuti nel nostro paese per trovare un futuro migliore, a vivere in una condizione di irregolarità e precarietà costante che impedisce qualsiasi percorso di integrazione aumentando, di fatto, l’irregolarità. A tutto ciò – concludono – si aggiunge che il cosiddetto decreto Salvini smantella, con un colpo di spugna, il sistema di accoglienza Sprar, l’unico che in questi anni ha dato prova di funzionare perché basato sull’accoglienza in piccoli numeri, perché volto all’integrazione delle persone accolte e perché sotto il diretto controllo dei comuni e del Ministero dell’Interno». Sostiene la battaglia anche il presidente dell’Upi Calabria e della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, secondo il quale «i principi che sorreggono il nostro Paese, e la nostra regione in particolare, sono la solidarietà e l’accoglienza. Il Decreto Salvini – osserva – rappresenta una legge involutiva: l’umanità non si abolisce con una legge». A farsi portavoce degli allarmi di comuni che grazie agli immigrati hanno ancora una possibilità di sopravvivere allo spopolamento e all’emigrazione interna, è il sindaco di Carlopoli, Mario Talarico: con lui, con tanto di fasce tricolori e di cartelli, ci sono anche i rappresentanti istituzionali che sul loro territorio hanno un cento Sprar (Falerna, Gasperina, Badolato, Settingiano, Gimigliano, Lamezia Terme, Miglierina, Curinga, San Pietro Apostolo, Satriano, San Sostene, Girifalco, Santa Caterina dello Ionio, Decollatura, Amato, Santa Caterina dello Jonio, Cortale). Al termine della manifestazione, una delegazione degli Sprar si è recata nella prefettura di Catanzaro per consegnare il documento critico verso il Decreto Salvini.

 
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