«Occupare in chiesa soltanto i posti consentiti ed evitare ogni tipo di assembramento»
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«Occorre lasciarsi guidare dalla virtù della prudenza, di fronte alle migliaia di morti e i milioni di ammalati, alle famiglie in crisi, alle ansie e pure ai riflessi economici e sociali della crisi sanitaria».
È quanto scrive monsignor Francesco Oliva in una nota inviata ai sacerdoti della Diocesi di Locri-Gerace, a chiarimento sulle modalità di ammissione ai sacramenti della Prima Comunione e della Cresima e sulle celebrazioni in chiesa che richiamano un’ampia partecipazione di fedeli in questo tempo di Covid-19.
Il vescovo Oliva sollecita un «vivo senso di responsabilità», invitando i fedeli a vivere questi momenti «con maggiore sobrietà e attenzione alla povertà accentuate dalla pandemia, manifestando la solidarietà delle nostre comunità attraverso gesti significativi di carità».
Il presule esorta ad ammettere ai sacramenti in piccoli gruppi, prestando attenzione affinché la presenza dei fedeli in chiesa non superi il numero di posti consentiti, come indicato all’ingresso delle singoli edifici di culto della Diocesi.
Ancora una volta un’attenzione particolare viene data in caso di celebrazione delle esequie. I tali casi il vescovo sottolinea l’importanza di «evitare assolutamente» che si creino assembramenti fuori dalla chiesa. In caso di dichiarazione di “zona rossa” si devono tenere presenti le disposizioni civili vigenti.
«Estrema prudenza è richiesta sia per ragioni di giustizia, non potendo mettere rischio la vita e la salute dei fratelli, specialmente quelli più fragili ed esposti – conclude monsignor Oliva – sia per una ragione di carità, essendo il rispetto per l’altro, anzi la custodia dell’altro, una traduzione pratica del comandamento dell’amore».
fonte gazzetta del sud