Mar. Lug 16th, 2024

“È chiaro che se un dipendente pubblico, a parità di ruolo, guadagna gli stessi soldi a Milano e a Reggio Calabria, è intrinsecamente sbagliato, perché il costo della vita in quelle due realtà è diverso”. Sono parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, pronunciate nel corso di una diretta Facebook con i Giovani democratici.

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“È chiaro che se un dipendente pubblico, a parità di ruolo, guadagna gli stessi soldi a Milano e a Reggio Calabria, è intrinsecamente sbagliato, perché il costo della vita in quelle due realtà è diverso”. Sono parole del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, pronunciate nel corso di una diretta Facebook con i Giovani democratici.

Costo della vita, le parole di Beppe Sala sugli stipendi a nord e sud
Il primo cittadino milanese ha ricordato l’importanza del tema del costo della vita a Milano, soprattutto per i giovani. “Esiste una questione relativa al costo della vita nella nostra città”, ha ammesso, “la cosa che non va è quanto sono pagati i giovani a Milano. Dietro lo stage e altre formule del genere, si nasconde un po’ di sfruttamento giovanile”.

Cosa sono le gabbie salariali
Sala fa un ragionamento che sembra riportare all’idea delle gabbie salariali, il sistema di calcolo dei salari che mette in relazione le retribuzioni con determinati parametri quali, ad esempio, il costo della vita in un determinato luogo. In Italia, il sistema delle gabbie salariali è stato in vigore tra il 1954 e il 1969. Per l’opposizione di sindacati e lavoratori, che le consideravano discriminatorie e poco eque, le gabbie salariali furono abolite definitivamente nel 1972.

Il sindaco Sulle periferie abbiamo fatto passi avanti
Il sindaco meneghino ha risposto anche a una domanda riguardante lo stato delle periferie della città. “A volte mi stanco di affrontare la questione sulle periferie come se fosse tutto un enorme mondo che non funziona, non è così”, ha affermato il primo cittadino milanese, aggiungendo che “ci sono quartieri che han fatto dei passi in avanti e quartieri che ancora ne devono fare”.

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