Lun. Ago 19th, 2024

Un concerto in suo onore, parole di elogio, stima e affetto, da parte dei colleghi, sostituti procuratori, nonché degli impiegati, della Procura della Repubblica di Catanzaro, e anche da parte di ufficiali delle forze dell’ordine. Il nuovo Procuratore Capo di Napoli, dr. Nicola Gratteri, ha lasciato un segno indelebile nel cuore di quanti lo hanno conosciuto e apprezzato le sue notevolissime e altissime doti morali, umane, professionali. Riportiamo, qui di seguito, il discorso di saluto, pronunciato in occasione del concerto di mercoledì, che l’orchestra ha voluto tenere gratuitamente, al dottore Nicola Gratteri, nuovo Procuratore Capo della Procura di Napoli, la più grande d’Europa:

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“Caro Procuratore,

oggi per noi non è un giorno di commiato.

Siamo qui per festeggiare insieme l’importante traguardo professionale che hai raggiunto: un risultato straordinario per un uomo che ha speso la sua esistenza al servizio della giustizia, ma che al tempo stesso rappresenta il riconoscimento del lavoro e dell’impegno che noi tutti abbiamo condiviso con te, in questi anni trascorsi al tuo fianco. Si, al tuo fianco Procuratore: perché  tu hai voluto che i tuoi Sostituti camminassero sempre accanto te. ci hai reso parte di un Progetto che ha messo al centro delle nostre attività quotidiane non soltanto la  tutela dei diritti che caratterizza ogni ufficio giudiziario, ma anche la necessità di riportare in Calabria e nel nostro distretto un clima di fiducia tra i cittatini, stimolando il risveglio delle coscienze civili e il coraggio di denunciare, rompendo i sentimenti di rassegnazione e accettazione della convivenza con la ‘ndrangheta e con ogni forma di criminalità. Lo hai fatto testimoniando con il tuo esempio quotidiano: ogni giorno sei stato instancabile. Ma soprattutto lo hai fatto comunicando costantemente i risultati del nostro lavoro e spalancando le porte dell’ufficio a tutti coloro che hanno chiesto di essere ascoltati. Questo “Progetto” è stato molto più importante e ambizioso del “programma organizzativo” che ciascun procuratore propone al momento del suo insediamento.

Ed è il motivo per cui molti di noi hanno scelto di venire a lavorare con te, per dare forma ad una nuova Procura, e, lasciaci dire, che la realtà è stata superiore alle nostre aspettative.

Per questa esperienza magnifica noi vogliamo ringraziarti pubblicamente:

si può essere procuratori in molti modi, ma l’umanità e la sensibilità con cui tu hai interpretato questo ruolo sono rare: nessun formalismo lezioso e sterile, nessuna anticamera per parlare delle questioni di lavoro, il “come stai?” prima  di trattare ogni altro argomento, il  “non preoccuparti, passerà” nei momenti complicati, il caffè con tutti nella tua stanza e quella espressione scherzosa che immancabilmente rivolgevi a chi arriva dopo: “finalmente ti ricojjisti!”. Non ci hai mai fatto mancare un consiglio, una parola di conforto e, nei momenti più complicati per il lavoro o per la nostra vita, c’hai dato coraggio dicendoci che ogni problema lo avremmo affrontato insieme. Hai saputo riconoscere e valorizzare le capacità e le caratteristiche umane e professionali di ciascuno di noi. Ci sono state ovviamente anche le “strigliate”, le convocazioni all’alba, ma hai sempre dato a tutti un’altra possibilità e noi speriamo di non averti deluso.

Nessuna ipocrisia con te: ma sempre verità, serietà e incoraggiamento. Non sei mai stato un procuratore chiuso nelle sue stanze, ma soprattutto non sei stato un procuratore sul piedistallo. Lo testimonia il giro saluto in tutte le stanze dell’ufficio, per sapere cosa serve a ciascuno per lavorare bene, i numerosi sopralluoghi coi ragazzi della scorta sul cantiere della nostra bella Procura e poi, come dici sempre tu, “il giro delle sette chiese” nei tuoi viaggi istituzionali, perché per avere un ufficio funzionante non hai mai esitato a chiedere risorse, mezzi e strumenti di lavoro.

Sono stati anni, a volte difficili, ma intensi e bellissimi.

Nei momenti complicati ci hai insegnato ad affrontare con dignità e fermezza le avversità, le critiche strumentali, i numerosi attacchi personali e professionali, senza incattivirci:

ma nessuno Procuratore è amato quanto lo sei tu, dai colleghi con cui hai lavorato per anni in trincea, che ti conoscono nel profondo e che di te possono parlare oggi, qui, per esperienza personale e diretta.

Lavorare con te è stato un onore immenso.

Sappiamo bene che questo ufficio ti mancherà, come tu mancherai a noi, ma faremo tesoro di questi anni e porteremo avanti il nostro Progetto.

A te auguriamo di realizzare risultati altrettanto straordinari e importanti nel tuo nuovo ufficio, al fianco  dei nuovi colleghi.

Anzi, conoscendo la tua caparbietà siamo certi che li ralizzerai e che i tuoi nuovi Sostituti ti vorranno lo stesso bene che ti vogliamo noi.

Ma sappi che quella che oggi ti saluta, nel nostro cuore, è e sarà “la tua Procura per sempre”.

Questa è la frase che abbiamo voluto far incidere per te, nel rilievo che ti consegnamo e che simboleggia uno dei momenti più significativi per il nostro bellissimo ufficio, per la città di Catanzaro, per il tuo ineguagliabile impegno e che rappresenta anche tutti NOI.

Per tutto questo ti vogliamo esprimere il nostro GRAZIE. “

La tua Procura per sempre.

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