Dopo l’incendio alla nuova tendopoli, che ha provocato la morte del 32enne Sylla Noumo, a San Ferdinando arriva il procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza. Acquisite le immagini delle telecamere interne
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«Abbiamo aperto un’indagine per comprendere cosa sia successo e come mai un incendio sia divampato all’interno della tendopoli. Sono in corso le verifiche dei vigili del fuoco e abbiamo acquisito anche le immagini delle telecamere interne». Così ha detto il procuratore di Palmi Ottavio Sferlazza appena arrivato alla tendopoli di San Ferdinando per un sopralluogo dopo l’incendio che ha provocato la morte del 32enne senegalese Sylla Noumo. Di fronte alle macerie della tenda in cui stanotte si è consumata l’ennesima tragedia, il procuratore ha parlato con i vigili del fuoco che fin da stamattina hanno proceduto con i rilievi. «È vero che le tende sono ignifughe – ha spiegato Sferlazza, dopo aver parlato con i tecnici – ma questo significa che la combustione è molto più lenta». Un dato che tuttavia non contribuisce a chiarire la dinamica, i tempi in cui si è sviluppato l’incendio e soprattutto perché da quella tenda Sylla non sia riuscito ad uscire.
Il prefetto Di Bari, a conclusione della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocata nel municipio di San Ferdinando, ha invece spiegato che il percorso di superamento della tendopoli proseguirà «con l’installazione dei moduli abitativi già disponibili e quelli che metterà a disposizione la Regione Calabria e che verranno distribuiti in dieci comuni del territorio». Il prefetto ha annunciato che martedì prossimo ci sarà un’altra riunione in Prefettura con i Comuni interessati, per avviare il piano di distribuzione dei moduli abitativi. Si tratta di strutture da otto posti dotate di bagno e cucina, 30 delle quali già messe a disposizione dal ministero dell’Interno.