Dom. Set 1st, 2024

Dopo 71 anni in Argentina, Nazareno Caporale ritorna al suo paese natale per celebrare la fede e le tradizioni della sua terra. Un viaggio che ha il sapore di un record e la profondità di un legame mai spezzato.

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Settantuno anni dopo aver lasciato Bivongi, il piccolo paese calabrese che gli ha dato i natali, Nazareno Caporale è finalmente tornato. Emigrato in Argentina all’età di soli 7 anni, oggi, a 78 anni, ha coronato il sogno di una vita: rivedere la terra d’origine, respirare l’aria della sua infanzia, e partecipare alla festa della Madonna Mamma Nostra, che per lui rappresenta il simbolo della fede che lo ha accompagnato in ogni momento.

Accompagnato dalla moglie Marta e da alcuni parenti emigrati anch’essi in Argentina, Nazareno ha ripercorso le tappe della sua storia. “Avevo sette anni,” racconta, “quando, il 2 dicembre 1953, partii da Bivongi con mia madre, Assunta Pisano, e le mie due sorelle per raggiungere mio padre, Domenico Caporale, emigrato in Argentina nel 1949. Partimmo dal porto di Napoli sulla motonave ‘Sises’. Dopo 23 giorni di viaggio, arrivammo a Buenos Aires, e il giorno di Natale raggiungemmo Cordoba, dove mio padre ci aspettava.”

Negli anni successivi, Nazareno ha costruito una nuova vita in Argentina. Ha studiato, ha prestato servizio militare, e ha lavorato nelle fabbriche, compresa la Fiat, fino a raggiungere la pensione. Una breve carriera politica lo ha avvicinato ancora di più alla sua comunità d’adozione, ma il legame con Bivongi non si è mai spezzato. “Nonostante tutti questi anni lontano, ho sempre sentito una voce che mi diceva ‘tornerò’.”

Il ritorno a Bivongi ha suscitato in lui profonde emozioni. “Il paese è molto cambiato rispetto ai miei ricordi d’infanzia. Ho avuto un tuffo al cuore quando ho rivisto la mia casa nel rione Mangiuni, e respirare l’aria del mio paese è stato un momento indimenticabile. Anche se tutto è diverso, le radici sono forti e la Madonna Mamma Nostra ha sempre tenuto uniti i bivongesi sparsi per il mondo.”

Il soggiorno di Nazareno a Bivongi durerà fino a settembre, giusto in tempo per partecipare alle celebrazioni della festa della Madonna Mamma Nostra, evento centrale nella vita religiosa del paese. Già ieri, durante la festa di San Giovanni Battista Decollato, patrono di Bivongi, Nazareno ha vissuto un momento carico di emozioni, incontrando vecchi amici e ricordando insieme a loro l’alluvione del 1951, quando il torrente Melodari inondò il paese e la Madonna risparmiò miracolosamente la popolazione.

“Ora porto con me a Cordoba una boccata di bivongesità,” conclude Nazareno, “e spero di tornare ancora in futuro.”

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