Nella notte tra il 25 e il 26 febbraio dell’anno scorso, una tragedia si è consumata a pochi metri dalla spiaggia di Cutro, in Calabria, dove circa 100 persone hanno perso la vita annegando. La deputata del Partito Democratico (Pd) e presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani del mondo, Laura Boldrini, ha dichiarato che questa tragedia poteva essere evitata e che le responsabilità non sono ancora state chiarite.
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Boldrini ha criticato i decreti e i provvedimenti del governo successivi all’incidente, definendoli completamente fallimentari e dannosi per il sistema di garanzie e tutele, privando le persone, inclusi i minori, dei loro diritti fondamentali. Parlando all’evento “Prima le persone,” organizzato dal Pd, Boldrini ha ascoltato le testimonianze di associazioni, realtà che si occupano di accoglienza e diritto d’asilo, così come dei migranti e rifugiati stessi.
La deputata ha sottolineato la necessità di riformare il trattato di Dublino, creare canali legali per l’ingresso in Italia, ripristinare l’accoglienza diffusa e promuovere una missione europea di salvataggio nel Mediterraneo. Criticando le politiche del governo Meloni, Boldrini ha proposto di ritrovarsi a Cutro nel primo anniversario della tragedia, nel luogo e nel momento in cui è avvenuta, per commemorare le 100 vittime, tra cui molti bambini, che sono stati tragicamente privati del sogno di una vita migliore.
“Il nostro dovere è ricordare quei 100 individui, uccisi a pochi passi dal sogno di una vita migliore, ostacolati dal cinismo di chi li considerava invasori da tenere lontani. Ora sono veramente lontani, in fondo al mare. Abbiamo il dovere di non dimenticarli,” ha affermato Boldrini, invitando a una riflessione collettiva sulla necessità di una politica migratoria più umana e inclusiva.