Terminata la terza giornata la manifestazione si avvia verso le finali del Premio e i live di Motta, The Zen Circus e Willie Peyote che si svolgeranno il 7 dicembre 2019 nel Teatro Morelli di Cosenza con la presenza di Don Ciotti e la conduzione di Filippo Roma delle Iene. Il terzo giorno della 5 Giorni di Musica contro le mafie si apre con uno spettacolo teatrale per gli studenti di cinque istituti superiori calabresi. Nell’Auditorium Guarasci è andata in scena I giorni di Giuda – intervista marziana a Paolo Borsellino una pièce teatrale nata da un’idea del regista e autore Angelo Butera. Con l’ausilio del giornalista Francesco Vitale il regista palermitano ha immaginato e realizzato un’intervista, realmente concordata durante i giorni antecedenti alla strage di Via D’Amelio; ma che purtroppo non è stata mai realizzata da Vitale. Alle domande scritte dal giornalista però dopo circa vent’anni ha risposto Manfredi il figlio di Paolo Borsellino. Protagonista del terzo appuntamento con la Polizia Postale “Una vita da social” è stato lo scrittore e giornalista Marcello Ravveduto storico e docente all’Università di Salerno in digital public history e si occupa di ricostruire i modi in cui la criminalità organizzata è raccontata attraverso gli nuovi media. Durante l’incontro dal tema “Lo spettacolo della mafia, storia di un immaginario tra realtà e finzione” sono emerse analisi psicologiche e sociologiche che caratterizzano le nuove generazioni di criminali abbagliati dalla ricchezza e fieri del cattivo gusto ma soprattutto affascinati dal pericolo che li rende paradossalmente degli esempi da seguire. Subito dopo il truck ha ospitato l’incontro “Raccontare la realtà a fumetti” con l’autore Luca Scornaienchi e il giornalista Roberto Donini. Presso l’ex M.a.m. invece si è svolto il quarto incontro della giornata, questa volta il tema era “Si può ridere della mafie? L’ironia e il grottesco per combattere la cultura criminale” con il giornalista Lirio Abbate e l’attore e Iena di Italia1 Pietro Sparacino che prendendo spunto dalle rispettive rappresentazioni teatrali, portate in scena in tutta Italia, hanno raccontato aneddoti, retroscena giudiziari e intercettazioni deliranti dei boss mettendo a nudo le tante debolezze e la fragilità comica del malaffare facendo così comprendere come la mafia si può sconfiggere con la cultura, con la mentalità e perché no con una risata. Mentre presso l’Enoteca regionale si è svolto il primo cooking show di Musica contro le mafie 2019: “La cucina non si fa solo nel posto in cui mangi. Per fare cucina bisogna viaggiare, conoscere. La cultura e il cibo sono collegati, se si parla di cibo si parla di persone. Queste sono le parole del giovanissimo chef del Mali, di stanza a Napoli, Konate Bouyagui che attraverso la cucina ha dimostrato ai tantissimi ragazzi e ragazze intervenuti che la migliore integrazione tra popoli si fa a tavola. Il cooking show è stato realizzato con il contributo di Massimo Russo della cooperativa Beppe Diana di Libera terra che fa del recupero sociale e produttivo dei beni liberati dalle mafie l’obiettivo della propria vita. Al terzo appuntamento troviamo come protagonista Maria Antonietta. La pesarese in un set acustico di mezz’ora ha confermato di essere tra le più credibili e interessanti cantautrici della sua generazione. La sua è stata una performance intima coinvolgendo il pubblico con i brani più famosi tratti dai suoi tre album.Ancora una volta la cinque giorni di Musica contro le mafie 2019 termina con l’appuntamento dedicato alla musica d’autore. Per l’iniziativa “il Tenco Ascolta con Mvsm” – in collaborazione con il Club Tenco – si sono esibiti live i Noir Col. Nati da un’idea di Alessandro e Marcostefano Gallo sono autori di un raffinato pop-folk che da anni portano anche in giro per l’Europa con svariati concerti in Germania e Polonia.
Continua....