Mar. Lug 16th, 2024

Cerimonia di insediamento oggi a Vibo del nuovo procuratore capo: «Puntiamo ad avere risorse umane e mezzi per portare avanti il lavoro che ci attende. Sarà un ufficio aperto alla gente». Gratteri: “Un grande magistrato, potrete fidarvi di lui. Denunciate, Vibo sarà un unicum con la Dda”. Introcaso: “L’attività sarà feconda”

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Avrebbe potuto aspirare a ricoprire ruoli più prestigiosi in un ufficio magari più comodo ma «questo non era il momento di lasciare la Calabria», ha detto il nuovo procuratore capo di Vibo Valentia, Camillo Falvo, nel giorno del suo giuramento. Un ringraziamento è andato ai suoi genitori «che mi hanno fatto diventare quello che sono», poi la gratitudine nei confronti del procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri «che mi ha dato la possibilità di contribuire alla realizzazione di una grande Procura».
Sono tempi importanti, di grande cambiamento «e un giorno, potremo dire: noi c’eravamo», afferma Falvo il quale ricorda i tempi in cui a Catanzaro ci si barcamenava tra mille difficoltà, nonostante i risultati raggiunti, prima che la Procura diventasse «una vera e propria portaerei».
Per Vibo Camillo Falvo spera di «ottenere risorse umane e mezzi per portare avanti il lavoro che ci attende». Il nuovo procuratore ha dato disponibilità a restare come applicato nella Dda di Catanzaro «per i procedimenti che ha aperto con l’antimafia». «La Procura di Vibo – ha aggiunto – ha bisogno della Dda di Catanzaro perché i reati contemplati a Vibo spesso sfociano nel lavoro della distrettuale antimafia». «Vibo sarà un avamposto di legalità – ha aggiunto Falvo – sarà una Procura aperta alla gente ma blindata ad altri fenomeni che terremo lontani».
«DDA E VIBO, UN UNICUM» Doti di sobrietà, serietà e severità nel condurre il proprio lavoro, sono state attribuite a Camillo Falvo dal presidente della Corte d’Appello Domenico Introcaso. «Qualità che il procuratore ha acquisto – ha detto Introcaso – nel corso di un lungo percorso giudiziario e che lo contraddistinguono anche in seno al Consiglio giudiziario». Falvo è stato sostituto procuratore della Dda di Catanzaro sul territorio di Vibo e da un anno lavorava su Cosenza. Una delle ultime (ma non sarà l’ultima) inchiesta che ha firmato nella Dda è “Testa di Serpente” che ha disvelato l’opprimente cappa di violenza, estorsioni e usura che la cosca degli zingari e quella della consorteria Lanzino-Ruà-Patitucci operavano sul capoluogo bruzio.
Falvo arriva a Vibo dopo un lungo interregno seguito alla morte del procuratore Bruno Giordano. «Si è così verificato – ha spiegato Introcaso – il “paradosso Calabria” laddove i processi più importanti vengono affidati ai magistrati più giovani». Non sempre è un male «perché i giovani possono portare risultati efficaci». Da oggi, ha detto Introcaso, «l’attività sarà feconda» grazie al patrimonio che Falvo ha acquisito in Dda e al «contatto che continuerà a mantenere con il procuratore distrettuale Gratteri».
«Oggi si è insediato un grande magistrato», ha esordito il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. «Potete avere fiducia in Falvo, vi darà risposte, potrete venire a denunciare e confrontarvi. Fidatevi di lui», ha asserito il magistrato il quale ha annunciato che la Dda e la Procura di Vibo saranno un «un unicum», grazie anche alla presenza di una polizia giudiziaria importante fatta di ottimi investigatori tra Finanza, Carabinieri e Polizia.
L’invito a rivolgersi con fiducia al procuratore Falvo giunge anche dal procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, che non ha voluto mancare nonostante la sua Procura fosse impegnata nell’operazione che ha portato, tra gli altri, all’arresto del sindaco di Villa San Giovanni.

«Conosco il procuratore Falvo dal 2014 – ha detto Bombardieri –. Il suo è un ufficio delicato e sensibile ma lui è un interlocutore importante». Presenti all’insediamento di Falvo, i vertici delle Forze dell’ordine, i procuratori del distretto come Salvatore Curcio, che guida l’ufficio di Lamezia Terme, e Mario Spagnuolo capo della Procura di Cosenza. Ad accogliere Camillo Falvo il presidente del Tribunale di Vibo Valentia, Erminio De Matteo, l’avvocato Filippo Accorinti per l’ordine degli avvocati, Giuseppe Aloi per la Camera penale, Luigi La Scala per la camera minorile. Assente il procuratore generale Otello Lupacchini mentre l’Avvocato generale Beniamino Calabrese è stato presente per pochi minuti avendo dovuto abbandonare anzitempo la cerimonia. (a.truzzolillo@corrierecal.it)

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