Mar. Lug 16th, 2024

Dal Vangelo secondo Marco

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Mc 12,18-27

In quel tempo, vennero da Gesù alcuni sadducei – i quali dicono che non c’è risurrezione – e lo interrogavano dicendo: «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto che, se muore il fratello di qualcuno e lascia la moglie senza figli, suo fratello prenda la moglie e dia una discendenza al proprio fratello. C’erano sette fratelli: il primo prese moglie, morì e non lasciò discendenza. Allora la prese il secondo e morì senza lasciare discendenza; e il terzo ugualmente, e nessuno dei sette lasciò discendenza. Alla fine, dopo tutti, morì anche la donna. Alla risurrezione, quando risorgeranno, di quale di loro sarà moglie? Poiché tutti e sette l’hanno avuta in moglie».Rispose loro Gesù: «Non è forse per questo che siete in errore, perché non conoscete le Scritture né la potenza di Dio? Quando risorgeranno dai morti, infatti, non prenderanno né moglie né marito, ma saranno come angeli nei cieli. Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: “Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe”? Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore».

Parola del Signore!

“…. Non è Dio dei morti, ma dei viventi! Voi siete in grave errore”

Il mondo che ci circonda, i modelli di vita che ci vengono presentati, il cinema come la pubblicità, il modo di pensare a noi stessi e alle nostre cose, è totalmente chiuso in una prospettiva terrena: tutto ci spinge a pensare a noi come se fossimo eternamente giovani, eternamente sani, eternamente belli, sempre smart e sempre in carriera. La chiave per la comprensione del passo evangelico è offerta nelle parole conclusive: “Egli non è un Dio dei morti, ma dai vivi”. La vita che Dio ha creato non si accorda con lo svanire e il morire. Dio non congeda gli uomini dal suo amore neppure dopo la morte. Proiettare nell’aldilà le condizioni della vita terrena è solo un trascinare ancora i ben noti limiti della natura umana. A queste condizioni la nostra vita futura sarebbe alquanto povera. Come è essenziale riflettere da dove vengo, la mia storia, i miei genitori, la mia famiglia, così lo è capire dove vado. Ma il “dove vado” non è la morte: è una fedeltà di Dio che passa attraverso la mia vita, e che va oltre la vita stessa, perché Dio non è un Dio dei morti, ma dei vivi. E in Lui tutti vivono.

Fidati di Dio, lui si fida di te

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