Dal Canada al Perù, dall’India al Marocco, dalla Svizzera alla Svezia: un elenco che spazia per tutto il globo per indicare quali sono le mete imperdibili del 2017. Ma la vera sorpresa questa volta è la Calabria. È l’unica presenza italiana inserita nella lista delle 52 destinazioni da esplorare quest’anno secondo il New York Times. «Il cibo in Italia fuori dalle regioni più visitate» è il titolo della breve descrizione firmata da Danielle Pergament che spiega perché andare in Calabria e piazza la regione al 37esimo posto nella lista dei viaggi suggeriti dal Nyt ai suoi lettori. E la motivazione è essenzialmente gastronomica: «Alcuni dei pasti migliori in Italia non si trovano a Roma o in Toscana, ma nella Regione meridionale della Calabria», scrive il celebre quotidiano statunitense, che argomenta così: «La punta dello stivale d’Italia si sta facendo un nome negli ambienti enogastronomici, guidata da posti come il ristorante Dattilo, il ristorante Ruris di Isola Capo Rizzuto e Antonio Abbruzzino a Catanzaro. Nota per i piatti piccanti e per produrre la maggior quota di bergamotto al mondo, la Calabria si sta orientando verso cibi più leggeri, agricoltura biologica e vino di vitigni locali». Ora non resta che sfruttare questa promozione anche in chiave turistica e trascinare l’economia calabrese verso l’alto.
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«Il nostro vero tesoro vede finalmente la luce». Antonio Abbruzzino, titolare di un ristorante a Catanzaro, chef tra quelli menzionati dal New York Times, non nasconde la grande soddisfazione nel vedere la Calabria inserita tra le mete più interessanti del momento. «È un risultato straordinario – dice Abbruzzino all’Agi – a dimostrazione della riconosciuta qualità della cucina delle diverse aree della Calabria, che già da tempo raccoglie consensi». Antonio Abbruzzino è a capo di una famiglia di ristoratori (tra l’latro di recente premiata da una guida gastronomica come famiglia dell’anno 2017) ed il figlio Luca, già incoronato chef giovane dell’anno da “L’Espresso”, da tempo guida la cucina. «Il nostro segreto – sottolinea lo chef – è nella nostra terra. I prodotti calabresi, di qualsiasi genere, hanno una marcia in più e conquistano anche i palati più esigenti. Ogni giorno dialoghiamo con le risorse professionali locali. Luca mantiene rapporti con piccoli produttori agricoli, capaci di fornire cose eccezionali. Ecco perché in diverse parti del mondo oggi amano la cucina calabrese». Proprio di recente il ristorante Abbruzzino ha cambiato look, in sala ed in cucina. «Ma il nostro punto di riferimento – conclude Antonio – resta la terra calabrese, tutto quello che è in grado di produrre noi lo utilizziamo. E questo, ovviamente, rende la cucina calabrese straordinaria, unica ed inimitabile».
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