Con il governo Meloni, in attesa che il presidente Sergio Mattarella affiderà alla leader di Fratelli d’Italia l’incarico di formarlo, ci si continua a chiedere cosa cambierà con un nuovo esecutivo di centrodestra. Tra queste misure, sicuramente, subiranno modifiche il Superbonus edilizio ed il reddito di cittadinanza. Quest’ultimo rischia di essere totalemente eliminato ma in discussione ci sarebbe – secondo accreditate fonti di governo – anche il cosiddetto Superbonus 110%, misura portata avanti dal Movimento 5 Stelle.
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In merito alla riforma – certa – del reddito di cittadinanza la “premier” ha parlato spesso e volentieri di abolizione. E anche sua madre, in un’intervista riportata da Open, si è schierata per la cancellazione della “vergogna“. La modifica riguarderà le offerte di lavoro. Attualmente il sussidio si perde se se ne rifiutano due. Fratelli d’Italia vuole ridurre le possibilità di rifiutare un lavoro ad una sola. E rafforzare il sistema dei controlli con l’obiettivo di scovare i furbetti dell’ormai noto “reddito”.
Il programma del Centrodestra
Nel programma unitario del Centrodestra unito c’è un punto dedicato proprio ai bonus edilizi: “Salvaguardia delle situazioni in essere e riordino degli incentivi destinati alla riqualificazione, alla messa in sicurezza e all’efficientamento energetico degli immobili residenziali pubblici e privati”. “Basta con la miope politica dei bonus – si legge ancora -, da sostituire con misure stabili e durature”.
La stessa Meloni, durante la campagna elettorale per le Politiche 2022, ha parlato del Superbonus. “Nasceva da un obiettivo nobile. Ma la norma, come spesso accade, era scritta male e applicata peggio. Quando lo Stato si è reso conto che era scritta male e applicata peggio, che c’erano state truffe e che ha comportato un impegno monstre di risorse, ha buttato il bambino con l’acqua sporca lasciando in ginocchio le aziende che avevano fatto il loro lavoro e seguito le indicazioni dello Stato”.
“Da rivedere”
“Penso che il superbonus debba essere rivisto – ha detto intervenendo a un’iniziativa della Confartigianato a Roma, riordinando l’intero sistema delle agevolazioni edilizie e dal mio punto di vista uniformando l’entità dei bonus che non dovrebbero mai superare l’80% del costo sostenuto. Personalmente lo indirizzerei prevalentemente verso la prima casa, semplificando le norme e con controlli adeguati. Ma abbiamo bisogno di tutelare i cosiddetti esodati del 110%, cioè accompagnare alla scadenza della norma secondo il principio del legittimo affidamento, per cui a chi ha iniziato i lavori – ha concluso – non puoi modificare le norme”.