L’ex moglie del portiere, morto nel 1996 di Aids, il 27 sarà a Reggio Calabria.
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Bella, spigliata e sponteanea. Tre aggetivi per inquadrare Raffaella Giuliani, originaria di Bologna, uno delle prime donne ad entrare nel circo mediatico che ruota attorno al calcio italiano. In tv, tra gli anni Ottanta e Novanta, a fianco di Maurizio Mosca in diversi programmi, targati Mediaset, nei quali ha sempre dato prova di equilibrio e di sobrietà. Due su tutti: “L’Appello del Martedì” e “Calciomania”, Raffaella il prossimo 27 gennaio sarà a Reggio Calabria, al teatro Cilea per la decima edizione del “Memorial” dedicato a Mino Reitano. Affiancherà nella conduzione dell’evento il giornalista Emilio Buttaro. La sua esistenza cambia radicalmente nel 1987 quando, a una cena, conosce Giuliano Giuliani che è il portiere dell’Hellas Verona. Tra i due scocca la scintilla, tant’è che nel 1988 si sposano. Giuliano, nel frattempo, è passato al Napoli di Maradona. Con i partenopei vince una Coppa Uefa e il secondo scudetto, quello del 1990. Nasce Gessica, la loro bambina, ma la “luna di miele” non durerà a lungo. Raffaella nella stagione 1990-91, appena il marito di trasferisce all’Udinese, apprende che Giuliano è sieropositivo, contagiato dall’Aids. L’ex estremo difensore del Napoli, oltre a rivelare alla moglie la malattia, confessa di averla tradita. I due si separano e qualche anno dopo, il 14 novembre del 19966, all’ospedale “Sant’Orsola” di Bologna, Giuliani chiude per sempre gli occhi a soli trentotto anni. Una fine drammativas che ha lasciato il segno in Raffaella.
“Si, molto, Giuliano poi è deceduto quando nostra figlia aveva sette anni, ma già noi non stavamo più assieme. L’ho lasciato ci tengo a chiarirlo, non perchè avesse l’Aids, ma la sua infedeltà. Non aveva più la mia fiducia”.
Si è sempre sostenuto, negli ambienti pallonari, che il suo ex marito avrebbe preso l’HIV nel corso del viaggio a Buenos Aires.
“Potrebbe essere. Io sono rimasta in Italia, non saprei. Giuliano ha partecipato al matrimonio di Maradona, ma, ripeto, non ho certezza che abbia contratto l’infezione in Argentina. Putroppo la causa è da attribuire, sui questo non ho duvvi, ad un contagio sessuale con una donna. La droga non c’entra nulla come qualcuno ha erroneamente detto e scritto”.
Lei sostiene che suo marito è stato dimenticato dal mondo del pallone ?
“Putroppo è la verità. Lo hanno messo da parte solo perchè Giuliano aveva contratto l’Aids. E’ una malattia scomoda che da fastidio in un ambiente come quello del calcio. In giro ci sono ancora molti pregiudizi, esattamente cone l’omosessualità. Ho chiesto a Maradona e al presidente Ferlaino di organizzare una partita in suo ricordo, ma non ho mai ricevuto alcuna rispota. Neache i suoi ex compagni si sono fatti vivi. Una ragazzo dimenticato da tutti e questa indifferenza mi ha provocato tanta amarezza. Se fosse deceduto a causa di un’altra patologia sono sicura che lo avrebbero celebrato”
(fonte gazzetta del sud)