Al secondo congresso mondiale di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica, denominato ICOPLAST, che quest’anno si è svolto negli Emirati Arabi, nella città di Dubai, il giovane medico geracese, Marco Gratteri, specializzando in chirurgia plastica al Campus Biomedico di Roma, ha presentato due interessanti lavori. Un lavoro di ricerca, sul linfedema degli arti superiori dopo chirurgia oncologica mammaria ed uno sull’estetica; più precisamente sulla mastoplastica additiva primaria e su come aumentare il grado di soddisfazione delle pazienti. Membro del prestigioso team di ricerca, con il Prof Persichetti ed il Prof Marangi del Campus Biomedico di Roma, il dottore Gratteri ha presentato il proprio prezioso lavoro di ricerca, incentrato sul linfedema, che è una condizione patologica caratterizzata da un anomalo ed esagerato accumulo di liquido linfatico in vari distretti dell’organismo. Nella propria relazione, il brillante medico geracese, ha evidenziato come l’utilizzo di una guaina elasto-compressiva per l’arto colpito da linfedema, abbia portato a miglioramenti in termini di controllo dei sintomi come gonfiore e dolore, in termini di impatto psicologico per le pazienti ed in termini di aspetto del braccio. La ricerca incentrata sulla soddisfazione nelle pazienti sottoposte a mastoplastica additiva ha evidenziato poi l’importanza dell’utilizzo delle foto preoperatorie standardizzate per comprendere meglio gli obbiettivi raggiungibili sia dal punto di vista chirurgico (quindi per lo specialista impegnato nell’intervento) che della paziente. Nell’era dei social, i falsi miti imposti da immagini prese su internet instaurano nelle pazienti ideali di falsa bellezza, a volte irraggiungibile. In questo, secondo il dottor Gratteri, la chirurgia plastica, ben fatta, deve distinguersi, per valorizzare al meglio le pazienti, salvaguardandone i loro aspetti anatomici e morfologici e portando a risultati per quanto possibile naturali. Una visione, dunque, concreta e reale di una innovativa e seria chirurgia plastica che può contribuire a ridare bellezza veramente naturale agli individui e non a “plastificarne” l’aspetto.
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