Mar. Lug 16th, 2024

IL DISTRETTO SANITARIO DELL’ASP  E’ VENUTO INCONTRO ALLE NECESSITA’

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ASSISTENZIALI  DEL BAMBINO PASQUALINO DI 5 ANNI AUMENTANDO A DUE LE ORE GIORNALIERE L’ ASSISTENZA INFERMIERISTICA E GARANTENDO PER TUTTA LA SETTIMANA LE PRESTAZIONI  FISIOTERAPICHE, INOLTRE SONO PREVISTE LE PRESTAZIONI LOGOPEDICHE.

 

Pasqualino è un bambino di 5 anni che ha assoluto bisogno dell’assistenza domiciliare integrata. I suoi genitori, Saverio e Serena, di recente hanno lanciato un appello alle autorità preposte per migliorare l’attuale assistenza e lo hanno fatto pure incontrando i presidenti dell’Associazione Commatre Simona Coluccio e ADDA Vito Crea.

 

Nel corso di questo incontro i genitori hanno esposto ai due rispettivi presidenti Simona Coluccio e Vito Crea le difficoltà che il bambino e la famiglia stanno attraversando a causa della insufficiente assistenza domiciliare integrati di cui attualmente usufruiscono.

 

I genitori hanno espresso la speranza di poter usufruire di una dignitosa forma di assistenza domiciliare, così da continuare quotidianamente un percorso riabilitativo integrato che consenta a Pasquale di migliorare la propria situazione, ritenendo che non possa bastare l’assistenza infermieristica per una sola ora al giorno, perché -tra l’altro- preclude la possibilità che Pasquale possa usufruirne durante l’orario scolastico, e perché -allo stesso tempo- non  basta la sola presenza dell’assistenza fisioterapica per tre giorni alla settimana, che deve essere affiancata dall’assistenza logopedica, figura totalmente assente nel piano terapeutico e che di conseguenza diviene anche questa a carico della famiglia.

 

La questione è stata immediatamente posta all’attenzione del Direttore del Distretto Dott. Domenico Carbone, che sin dal suo insediamento ha dimostrato la giusta disponibilità, con  sensibilità e responsabilità nell’ascoltare le istanze esposte dalle Associazioni del settore con spirito collaborativo e costruttivo.

 

La risposta è stata immediata, il Direttore Dott. Carbone  ed il suo staff, in modo particolare la Dott.ssa Assunta Muscolo, Dirigente Medico Responsabile Settore Cure Domiciliari Integrate, hanno valutato la situazione, ritenendo che ricorrono le condizioni per aumentare le ore di assegnazione giornaliera dell’infermiere e di autorizzare le prestazioni di fisioterapia per tutta la settimana, nonché assegnare le prestazioni logopediche.

 

Le associazioni sono rimaste molto soddisfatte di queste soluzioni ottimali, ma soprattutto perché  hanno toccato con mano con quanto impegno il team si è mosso non solo per questo caso, ma per tutti gli altri numerosissimi casi che, anche per effetto del Covid-19,  hanno dovuto subire pesanti conseguenze negative in termine di erogazione di servizi. Gran merito -ha tenuto a precisare il Direttore Carbone- va ascritto al lavoro di gruppo, ma una citazione particolare la merita la Dott.ssa Muscolo, che in tutto questo tempo non ha badato ad orari di lavoro e di riposi, portandosi anche il lavoro a casa per poter ridare a tutte le famiglie i servizi che erano stati decimati o addirittura interrotti”.

 

I genitori hanno espresso il loro ringraziamento alle associazioni Commatre di Simona Coluccio (anche per il supporto successivo) e ADDA di Vito Crea per il loro interessamento.

 

Per le associazioni il lavoro continua con il Comune di residenza  e con il Dirigente Scolastico per assolvere agli obblighi di legge e cioè di fornire l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione personale all’alunno disabile, ed il supporto educativo specialistico.

Inoltre esse mirano a far si che i  Comuni, d’intesa con l’ASL, assolvano all’onere di predisporre il progetto individuale di vita redatto ai sensi dell’art. 14 della legge 328/2000 che comprende la valutazione diagnostico-funzionale o il profilo di funzionamento, le prestazioni di cura e di riabilitazione a carico del Servizio Sanitario Nazionale, il piano educativo individualizzato, i servizi alla persona, le potenzialità e gli eventuali sostegni al nucleo famigliare. Servizio che è il risultato della condivisione da parte delle varie istituzioni sul territorio (scuola, servizi socio-sanitari, Comune) di un unico progetto complessivo che ha la finalità di assicurare all’alunno disabile un’esperienza educativa ed inclusiva nella scuola.

 

 

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