Ven. Nov 22nd, 2024

Il 7 aprile a Rizziconi la storica messa in scena della Passione. Il dramma in cinque atti di Francesco Carbone rivive grazie all’Ente Sacra Tragedia

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A nove anni di distanza dall’ultima volta, “Il Cristo” torna ad animare la settimana santa di Rizziconi. Un evento tra i più suggestivi e significativi del Sud Italia: una rappresentazione della Passione capace di coinvolgere la comunità cittadina in un percorso organizzativo articolato e coinvolgente.
Il prossimo 7 aprile il dramma sacro popolare festeggerà i suoi 121 anni, nel solco di una tradizione che affonda le radici nel comune sentire cristiano della Calabria più autentica.
«Un momento di condivisione profonda che accorcia il tempo e consegna un futuro sempre nuovo» ha spiegato il direttore artistico dell’evento Enza Casella. «Riportiamo in scena un’opera in cinque atti di Francesco Carbone grazie all’impegno dell’Ente Sacra Tragedia. Un progetto che affascina e che ha saputo rinnovarsi nel tempo. Ben nove anni di assenza hanno creato molta attesa. I rizziconesi sono felici del ritorno de “Il Cristo” e curiosi di scoprire i nuovi interpreti».
Quali saranno le novità organizzative? «La rappresentazione cerca di rimanere fedele al suo impianto tradizionale –spiega Casella –. Piuttosto, rispetto al passato, abbiamo dovuto gestire le nuove normative. Questo è un evento finanziato da sponsorizzazioni e dall’incasso della vendita dei biglietti.
Momenti del genere sicuramente soffrono i vincoli stringenti della troppa burocrazia».

La pandemia non ha aiutato: «Nel 2020 eravamo alle prese con l’organizzazione dell’evento. Il direttivo e gli attori stavano affrontando le prime settimane di prove e purtroppo siamo stati costretti a abbandonare tutto. Lo scorso anno ricorrevano i 120 anni dalla prima messa in scena e le normative Covid ancora vigenti ci hanno impedito di festeggiare questo importante traguardo».
Anche per questa ragione, a Rizziconi continua a crescere l’attesa per un appuntamento che è già vicino al “tutto esaurito”.

«Lo spazio in cui si svolgerà la rappresentazione, venerdì 7 aprile dalle 15,30 in largo Principe di Piemonte, sarà gremito. Dalla nostra abbiamo nuove e giovani leve che ci fanno ben sperare. E faremo di tutto per non far trascorrere altri nove anni fino al prossimo evento».
Quest’anno non ci sarà Alfredo Casella, interprete storico della manifestazione. “Il Cristo” è dedicato a lui. «È la prima edizione senza mio padre – ricorda Enza Casella –. Nel 1976 insieme al suo gruppo di amici misero in scena “Il Cristo” e quindi fondarono l’Ente Sacra Tragedia. L’edizione del
2014 lo ha visto alla presidenza dell’associazione e impegnatissimo, comesempre, a curare tutti gli aspetti
organizzativi. Per ricordarlo abbiamo pensato di inserire sul manifesto del 2023 uno scatto di quando interpretò Cristo per la prima volta».

fonte gazzetta del sud