“Con le elezioni di domenica 25 settembre gli italiani hanno eletto un nuovo Parlamento che adesso è convocato alle Camere per il 13 ottobre: da quel giorno più del 70% dei rappresentanti popolari dell’Italia saranno favorevoli alla realizzazione del Ponte sullo Stretto: se la maggioranza della coalizione politica che si appresta a formare il nuovo Governo è già enorme, quella che sostiene il Ponte sullo Stretto è ancora più larga e non ha precedenti nella storia della Repubblica. Apprezziamo il fatto che, per la prima volta dopo 14 anni, la realizzazione del Ponte sullo Stretto è tornata al centro del dibattito politico nazionale“. Lo dichiarano, tramite una nota stampa, i membri del Comitato “Ponte Subito”.
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“Anche in Sicilia le elezioni Regionali sono state vinte in modo netto dalla coalizione e dal candidato alla presidenza che più di tutti si sono impegnati per il Ponte sullo Stretto: adesso con Schifani anche la Sicilia, come la Calabria guidata da Occhiuto, è governata da un leader che quotidianamente ribadisce l’urgenza della realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ogni giorno sulla stampa locale e nazionale si parla di Ponte sullo Stretto come opera strategica per l’intero Paese, da realizzare al più presto possibile: ci sembra di vivere un sogno, dopo le vane speranze dell’ultimo decennio seguito allo scellerato blocco che il governo tecnico guidato da Mario Monti impose nel 2012 quando il progetto del Ponte non era stato soltanto finanziato e approvato in via definitiva, ma aveva visto iniziare i lavori delle opere preliminari con la variante ferroviaria di Cannitello poi effettivamente inaugurata nel 2015 per far spazio ad un pilone che purtroppo ancora non c’è“.
“Particolarmente fiduciosi che per il Ponte questa sia la volta buona – proseguono i rappresentanti del Comitato “Ponte Subito” – viste le ‘condizioni politiche irripetibili’ e tutti i palesi nulla osta finanziari e tecnici, seguiamo con particolare interesse le attività dei nuovi eletti affinché gli impegni presi vengano mantenuti fino in fondo. Anche perché se il Ponte non si fa adesso che abbiamo un governo nazionale di Centrodestra con una maggioranza così netta e due governi Regionali in Calabria e in Sicilia di Forza Italia, da sempre punto di riferimento politico del pontismo, per giunta con due governatori molto esperti e navigati nelle relazioni parlamentari, allora sarà il definitivo ‘de profundis’ sulla grande opera dello Stretto senza cui il Sud sarà sempre più povero, depresso, periferico e marginalizzato. Il Ponte sullo Stretto, infatti, è un’infrastruttura strategica per lo sviluppo di tutta l’Italia meridionale e volano per il rilancio non solo di Calabria e Sicilia ma di tutto il Paese, tramite lavoro e interscambi economici, sociali e culturali affiancata dall’alta velocità ferroviaria fino a Palermo e Catania, oltre a rappresentare uno straordinario attrattore turistico e imprenditoriale per tutta l’area metropolitana dello Stretto che, con oltre 500 mila residenti, è la più popolosa area urbana d’Europa separata dal mare senza un collegamento stabile. Il tempo dei muri è finito: il Ponte sullo Stretto è garanzia di sviluppo e libertà per le aree d’Italia fin qui più marginalizzate e private della possibilità di sviluppo: per questo non si deve perdere altro tempo, rilanciando subito il progetto a campata unica che è già stato approvato nel 2011 con un semplice aggiornamento per avviare i lavori al più presto possibile“, conclude il Comitato.
Comitato Ponte Subito