Mar. Lug 16th, 2024

Il Ponte sullo Stretto torna ad animare la campagna elettorale grazie all’attività del centrodestra

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Il Centrodestra può tornare al Governo dell’Italia esattamente 11 anni dopo l’ultima volta, ed esattamente 11 anni dopo l’ultima volta torna dirompente nell’agenda politica nazionale il tema del Ponte sullo Stretto, in questo decennio soltanto stuzzicato da Renzi ma senza un seguito concreto a qualche annuncio pubblico. Il Centrodestra ha fortemente sostenuto il Ponte quando ha governato tra 2001 e 2006 e poi ancora tra 2008 e 2011 arrivando all’approvazione del progetto definitivo e all’apertura dei cantieri delle opere accessorie (tra cui, le principali, già completate: la nuova A3 Salerno-Reggio Calabria e la Variante di Cannitello). Nel 2011 era tutto pronto per arrivare alla fase esecutiva del progetto del Ponte, ma la caduta di Berlusconi e l’arrivo dei tecnici guidati da Mario Monti sancì la bocciatura della grande opera dello Stretto.

Adesso il Centrodestra ha inserito il Ponte sullo Stretto nel nuovo programma elettorale che i partiti della coalizione stanno realizzando, e l’ha fatto in una posizione di grandissima priorità: nel punto 2 del programma, infatti, si parla di di “Utilizzo efficiente delle risorse europee” a partire dal “Pieno utilizzo delle risorse del PNRR, colmando gli attuali ritardi di attuazione”. Nel documento si legge di un “accordo con la Commissione Europea, cosi come previsto dai Regolamenti Europei, per la revisione del PNRR in funzione delle mutate condizioni, necessità e priorità”. Si chiede inoltre di “garantire la piena attuazione delle misure previste per il Sud Italia e le aree svantaggiate; Rendere l’Italia competitiva con gli altri Paesi europei attraverso l’ammodernamento della rete infrastrutturale e la realizzazione delle grandi opere (potenziamento della rete dell’alta velocità e Ponte sullo Stretto), contro la filosofia del ‘no’”.

Intanto mercoledì 3 agosto alla Camera dei Deputati il Governo ha rischiato di finire sotto proprio su un ordine del giorno di Matilde Siracusano (Forza Italia) sul Ponte sullo Stretto. L’odg impegnava il Governo a concentrare tutti gli investimenti sul Ponte sul progetto a campata unica già approvato in via definitiva, anziché perdere soldi e tempo per nuovi studi di fattibilità come invece ha deciso il governo Draghi tramite il ministro Giovannini. L’odg ha avuto 188 voti favorevoli da parte del centrodestra e di Italia Viva e 194 contrari da Pd, M5S e LeU che alla fine della votazione si sono lasciati andare ad un applauso liberatorio e trionfale nella Camera dei Deputati, evidenziando quanto ancora sia forte il “No-pontismo” non solo di grillini e post-comunisti ma anche del Pd di Letta che pure, sul Ponte, tenta sempre di mantenere ambiguità per non perdere consenso sui territori ma poi alla prova dei fatti non tradisce le proprie origini avverse alla grande opera che consentirebbe a Calabria e Sicilia di crescere e svilupparsi.

strettoweb

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