Lun. Set 9th, 2024

Dai tentativi di combine alle reti di pirateria informatica: lo sport più amato dagli italiani è un affare da milioni per la criminalità organizzata.

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Franco Pino non era un semplice tifoso, ma quando era ai vertici della ‘ndrangheta cosentina, si sarebbe occupato di truccare alcune partite del Cosenza Calcio. Secondo quanto emerso in passato, l’ex boss, oggi collaboratore di giustizia, sarebbe intervenuto per manipolare i risultati di due gare: Cosenza-Avellino nel 1990 e Cosenza-Pescara nel 1994. «I Piromalli avevano interessi specifici e mi chiesero di combinare il risultato», ha dichiarato Pino. Tuttavia, entrambe le squadre, Cosenza e Pescara, hanno sempre negato qualsiasi coinvolgimento nella combine, sostenendo la regolarità delle partite. A distanza di anni, l’episodio è stato inserito nelle indagini dell’inchiesta “Reset”, coordinata dalla DDA di Catanzaro.

La criminalità e il calcio:
Questo caso è solo uno dei tanti che dimostrano l’interesse crescente della criminalità organizzata, in particolare della ‘ndrangheta, verso il calcio e i profitti collegati. Scommesse illegali, bagarinaggio, merchandising contraffatto: nessun settore capace di generare facili guadagni sfugge al controllo mafioso. Recenti eventi di cronaca hanno riportato alla luce il legame tra criminalità e calcio, da tempo oggetto di indagini antimafia. L’omicidio di Antonio Bellocco, per mano di Andrea Beretta, ha visto coinvolti due figure chiave della Curva Nord dell’Inter. Bellocco, membro dell’omonimo clan di ‘ndrangheta, era al centro di un conflitto scaturito dal controllo delle attività criminali legate al calcio, come la vendita di materiale ultrà, la gestione dei parcheggi e il traffico di droga. A Milano, infatti, le bande da stadio si sono trasformate in vere e proprie organizzazioni criminali.

Pirateria e mafia:
Il calcio è strettamente legato ai grandi eventi trasmessi dalle pay tv, i cui diritti vengono contesi a suon di milioni ogni anno. Tuttavia, la criminalità organizzata ha esteso il suo dominio anche allo streaming illegale. La ‘ndrangheta, fiutando l’affare, è entrata nel mercato del “pezzotto”, un sistema che permette di accedere a basso costo ai contenuti delle pay tv, bypassando gli abbonamenti ufficiali. Il CEO della Lega Serie A, Luigi De Siervo, ha recentemente lanciato un nuovo allarme: «Dietro ai pirati c’è la camorra, la ‘ndrangheta, un vero e proprio far west informativo. Fuori dall’Italia, ci sono almeno 300 milioni di euro che ogni anno finiscono nelle tasche della criminalità organizzata, sottraendoli alle società di calcio».

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