Mar. Nov 19th, 2024

Durante il secondo appuntamento del Dialogo Festival, l’iconico agrume calabrese è stato protagonista di una serata ricca di cultura, scienza e tradizione, con proiezioni, interventi accademici e musica dal vivo.

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Nella suggestiva cornice della Villa Romana di Casignana, si è tenuto il secondo appuntamento del Dialogo Festival, dedicato al tema “Il Bergamotto, un’Icona del Mediterraneo”. La serata ha celebrato uno dei simboli più rappresentativi della Calabria, il bergamotto, attraverso la proiezione del documentario Bergamundi diretto da Fabrizio Bancale. L’evento ha visto la partecipazione di figure di spicco del mondo accademico e culturale, come Vittorio Caminiti, presidente dell’Accademia Internazionale e Museo del Bergamotto, e i professori Alfredo Focà e Vincenzo Mollace della Facoltà di Medicina dell’Università Magna Graecia di Catanzaro.

Durante il suo intervento, il professor Mollace ha sottolineato l’importanza scientifica del bergamotto, evidenziando come le ricerche condotte dai suoi gruppi universitari a Messina e Catanzaro abbiano confermato le proprietà antimicrobiche, antibatteriche e cicatrizzanti di questo prezioso agrume. “Partendo da osservazioni empiriche fatte da medici nel Settecento e Ottocento,” ha spiegato Mollace, “abbiamo riprodotto e dimostrato in laboratorio che l’essenza di bergamotto possiede realmente queste proprietà curative, in particolare se coltivato nel territorio di Reggio Calabria.”

Il Dialogo Festival ha incluso questo appuntamento proprio per sottolineare come il bergamotto non sia solo un prodotto agricolo, ma un simbolo culturale e commerciale di grande valore storico. Il festival ha puntato a diffondere una conoscenza più profonda su questo agrume, in grado di portare vantaggi non solo alla salute ma anche all’economia locale, evidenziando l’importanza di valorizzare questo frutto in modo che diventi un vero volano per il turismo e il benessere del territorio.

La scelta della Villa Romana di Casignana come sede dell’evento ha un forte significato simbolico: questa antica stazione termale, attiva già 2000 anni fa, dimostra come il territorio della fascia ionica sia stato riconosciuto fin dall’antichità per le sue proprietà benefiche. Oltre al bergamotto, infatti, la zona è nota anche per la produzione di vino bianco e altri prodotti agricoli di eccellenza.

Durante la serata, è emersa la necessità di lavorare attorno al nome del bergamotto di Reggio Calabria, per promuoverlo non solo come un prodotto agricolo, ma come simbolo di un territorio laborioso e ricco. Attualmente, gran parte dell’economia legata al bergamotto beneficia più gli imprenditori e i commercianti esteri che quelli locali. L’obiettivo futuro è sviluppare un indotto locale che trasformi l’essenza di bergamotto in prodotti finiti, generando ricchezza direttamente sul territorio.

La serata si è conclusa con una performance musicale del maestro Cilla Pipitone, che ha eseguito l’inno del Polo del Bergamotto, suggellando un evento che ha unito cultura, scienza e tradizione in una celebrazione del patrimonio calabrese.