Enzo Vacalebre afferma:”Avevamo intuito, da tempo, che Falcomatà non sia mai stato un assiduo frequentatore di biblioteche o un vorace lettore di libri gialli, rossi o neri. Ciò che però ci lascia inorriditi, soprattutto come cittadini, è la superficialità e l’incoscienza, continuando a vivere nel suo mondo parallelo, e dopo una settimana di colpevole silenzio, con la quale, nei giorni scorsi, ha trattato gli avvenimenti malavitosi accaduti in città negli ultimi cinque lustri e raccolti dall’inchiesta libro nero. Nero, come la vergogna continua che lo ha accompagnato in questi anni che lo hanno visto, purtroppo, amministrare la nostra comunità. L’inchiesta sta portando alla luce tutte le falsità dietro cui, in molti, hanno cercato riparo della bandiera della legalità. Stanno cadendo, uno dopo l’altro, come birilli impazziti, falsi miti e falsi santi. La primavera di Reggio vecchia e nuova sta rivelando, sempre di più, il suo ben celato aspetto di connivenza con il malaffare e di abbraccio mortale alla ‘ndrangheta. E’ caduto quindi l’assunto degli ultimi cinque lustri che vedeva la presenza della piaga sociale a fasi alterne. Durante le primavere non esisteva. Durante gli inverni era presente. Ipotesi su cui ci siamo, a lungo, tormentati il cervello, e che, forse, stanno trovando una loro tesi, grazie alle inchieste della magistratura che si stanno susseguendo. Fermo restando che noi si, abbiamo piena fiducia nella magistratura, senza se e senza ma. Allo stesso tempo riconosciamo la libertà di ognuno a difendersi in tutti i gradi di giudizio. La calunnia è un venticello, facevano cantare Sterbini e Rossini a don Basilio, nel Barbiere di Siviglia. Ma ormai la classe politica reggina è in completa balia di un uragano e che auguriamo non ingoi tutta la città. Ritorniamo indietro con la mente.
Campagne elettorali 2014.
Quella al comune di Reggio e quella alla Regione sono andate di pari passo.
Siglato il patto di ferro dell’asse Falcomatà-Naccari-Romeo-De Gaetano, tutti nel tempo coinvolti o lambiti da innumerevoli procedimenti, passando per il Miramare, arrivando al Libro Nero.
Questo patto/pacco ricorda la conferenza di Yalta.
Solo che a Reggio, discutendo in base delle cosiddette sfere d’influenza, evidentemente, si trattò dell’ occupazione e della spartizione del territorio cittadino e del successivo assetto politico.
Pur essendo separati oggi , dicono, da non meglio definiti dissidi, nei tempi appena passati erano riusciti a trovare un ordine assoluto, tale da potersi assicurare un’egemonia totale della politica reggina e non.
E i risultati elettorali scorsi lo hanno dimostrato. A che prezzo, però.
Sulle spalle di una città e di una regione allo stremo.
Cadono, ad uno ad uno,tutti i petali, con i quali si era ricoperto il paladino Falcomatà.
Reggio ha, tardivamente e sulla propria pelle, scoperto il vero volto del giovin signore.
Le linee programmatiche, copia e incolla, presentate nel suo primo consiglio comunale dell’11 novembre 2014, tra le promesse immaginifiche elencate, troviamo oltre all’adesione alla Carta di Pisa, il codice etico dei comuni, anche la volontà di Costituzione di Parte Civile, tramite l’ufficio legale del Comune, in tutti i processi di ‘ndrangheta e di ogni tipo di criminalità organizzata.
Mentre aspettiamo che lo faccia, crediamo che il rapporto fiduciario che i Reggini inconsapevoli, gli avevano manifestato si sia, irrimediabilmente, rotto e di pari passo, è crollata la sua stessa credibilità di bastione della purezza.
Da non sottovalutare la presenza nel programma anche il paragrafo dedicato alla costituzione del garante anticorruzione. Questo avrebbe dovuto essere, riportiamo interamente dal programma, l’occhio sulla prevenzione di fatti, situazioni, condotte e comportamenti sintomatici di episodi o fenomeni corruttivi imputabili a strutture e dipendenti del Comune, nonché delle società in house. Ciò soprattutto, ma non esclusivamente, nei settori maggiormente “a rischio”, quali edilizia, urbanistica, lavori pubblici, commercio, personale. Avrebbe. Forse. Un domani. Ma meglio dopodomani. O mai.
Infine vorrei rivolgere un mio pensiero al centrodestra reggino.
Composto dai partiti, a livello locale, più commissariati d’Italia.
A causa di una manciata di voti in più.
Raccattati qua e là transfughi di tutti i colori e con trascorsi più o meno brillanti.
Partiti, azzoppati anch’essi da varie inchieste giudiziarie e che ancora non hanno individuato un loro candidato, perché aspettano che i loro referenti nazionali si dividano le regioni, i comuni, i rioni, i condomini.
A loro, tra cui sono collocati molti amici nostri, consigliamo di smettere di essere asserviti ai loro padroni e di pensare al bene della città.
Troverete già in campo da un anno, quelli che prima ritenevate degli scherz della natura, dei provocatori e ora trattati, con disprezzo e arroganza, come avversari politici.
Noi abbiamo messo in gioco la nostra vita e i nostri affetti per lottare per un sogno.
La militanza, con molti di voi, non è valsa neanche il tempo di una telefonata per capire, per ascoltare i nostri pensieri, le nostre idee per uno scopo comune.
O di partecipare a qualche incontro da noi organizzato, sempre per capire, per ascoltare.
Ormai ce ne siamo fatti una ragione. Tranquilli. Noi, non abbiamo mai e dico mai, le cose a metà. Sempre.
Un abbraccio va anche ai candidati della c.d. società civile. Locuzione che ogni volta che l’ascoltiamo ci fa impazzire. Citare la società civile significa escludere tutti gli altri. Significa ergersi ad unici interlocutori della species reggina, della quale anche noi siamo un frammento. Significa escludere le decine di migliaia di reggini che non ne fanno parte perché esclusi. Gli ultimi. Gli abbandonati. I miserrimi. Ai margini di qualsiasi forma, essi si, del viver civile.
Ogni tornata elettorale scendono in campo illustri e competenti persone, che manifestano, o fanno manifestare da altri, il loro imponderabile amore nei confronti di Reggio.
Questo si dovrebbe rivelare ogni giorno, per sempre, non a corrente alternata.
E questo vale per tutti, anche per noi stessi.
Noi continuiamo, dopo anni di strada, atti difendere il nostro territorio dai soprusi, a mettere la faccia, l’animo ed il cuore.
Una battaglia partita in solitario, come per la truffa del Miramare, e che oggi ci vede assieme ai nostri compagni di cammino.
Parliamo del Movimento Sociale – Fiamma Tricolore, Forza Nuova, Fronte Nazionale, Comunità Avanguardia, Reggio Risorge, Alleanza Calabrese che sulla base degli stessi valori ed ideali condivisi, ci vede convergere su un percorso univoco e che ancora ringraziamo della fiducia accordata. Nel rinnovare l’impegno di ricostruire, con loro e con tutti i cittadini, la nostra comunità, non ci resta che augurare “bonae feriae Augusti” a tutti i Reggini”.
Continua....