È importante che la locride torni al centro della politica regionale. La nuova concezione di metrocity ha spostato l’asse provinciale verso un reggiocentrismo, senza mai parlare di fusione di comuni e di rivalutazione del voto ponderato. Se la piana ha una connotazione diversa per la sua forza economica, la locride è sempre stata semplice territorio di conquista elettorale e nulla di più .
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Non bastano le belle parole, bisogna individuare pochi punti chiari e chiedere la condivisione Politica nei programmi dei candidati perché la politica regionale non sia più assente rispetto ai territori.
In primis la questione infrastrutture, la trasversale Rosarno-Gioiosa non basta, bisogna pensare ad una serie di trasversali partendo dalla famosa Bovalino Bagnara tanto dibattuta, ma appena iniziata e rimasta somigliante ad una pista per aerei; la questione lavoro: è assurdo pensare al sottodimensionamento degli impiegati nei comuni raffrontato alle percentuali di disoccupazione altissima in questi territori, su questo urge un intervento concordato fra regione e Ministero degli interni.
Vi è poi un altro dato inerente allo scioglimento dei comuni per infiltrazioni e le interdittive antimafia. La locride è la capitale d’Italia in negativo. Le interdittive e gli scioglimenti sono due strumenti amministrativi (e non penali) basati sul sospetto, su cui raramente si è discusso e mai si è deciso di intervenire con una reale rimodulazione della legge in modo preciso. Viene da chiedersi, se questi due strumenti sono così funzionali e perfetti perché non metterli in campo così come sono anche in ambito di politica regionale e nazionale?
Antonio Malara Commissario Metropolitano RC Italia del Meridione