Mar. Lug 16th, 2024

Che noi Vigili del Fuoco fossimo la manovalanza dello Stato Italiano ce ne eravamo accorti e con l’andare del tempo ne abbiamo preso pian piano coscienza. Sappiamo però che il nostro lavoro è considerato il più bello del mondo e solo per questo tendiamo a compensare i continui maltrattamenti da parte di quello Stato che dovrebbe tutelarci e di quell’Amministrazione, la nostra, che dovrebbe trattarci come persone e non come numeri.

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Ad affermarlo è Giuseppe Fraschini segretario territoriale UILPA Vigili del Fuoco di Reggio Calabria. Non siamo “martiri” votati sempre al sacrificio – prosegue Fraschini – nonostante diamo sempre il meglio di noi stessi “gratis” mettendo in atto l’arte dell’arrangiarsi per la buona riuscita del soccorso, tutto ricade sempre sulle nostre spalle e sulla buona volontà dei lavoratori che si adoperano con il proprio ingegno e la propria passione.

Non vogliamo essere tacciati di retorica perché le nostre affermazioni sono sacrosanta verità, confutate anche dall’ennesima sberla data in faccia a tutti i Vigili del Fuoco reggini, dopo la sospensione definitiva della tutela da parte delle FF.OO. presso il presidio di San Ferdinando (la cosiddetta tendopoli).

Lasciati soli a combattere una guerra non nostra e abbandonati a noi stessi senza alcuna protezione. Questo è ciò che è stato deciso dalle alte sfere senza che nessuno ne fosse a conoscenza o ne fosse stato ufficialmente informato. Nessuno ha ritenuto opportuno – tuona Fraschini – trasmettere al Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Reggio Calabria la decisione presa, come se chi presta la propria opera presso la “tendopoli” non sia alle dipendente dello Stato e la sua vita non abbia alcun valore.

Quello che aleggia tra i Vigili del Fuoco reggini è una sensazione di prostrazione e abbandono messo in atto proprio dallo Stato di cui sono servitori e che, a oggi, nulla ha fatto per assicurare loro le giuste e necessarie tutele per operare in sicurezza. La domanda che ci facciamo come parte sociale è una: cosa accadrà nel momento in cui la squadra dei Vigili del Fuoco dovrà intervenire all’interno del “campo” senza l’apporto delle FF.OO.? Forse sembrano lontane le sassaiole di qualche mese fa che non hanno risparmiato neanche chi doveva prestare soccorso, o le piccole rivolte che non lasciano il tempo di reagire per mettersi in salvo. Vogliamo ricordare a chi di dovere, che le uniche armi in mano ai “pompieri” sono la lancia e la manichetta utili solo a spegnere le fiamme.

Adesso diciamo basta ai soprusi e alle umiliazioni, adesso siamo noi sul piede di guerra per garantire i diritti dei lavoratori, pronti a vendere cara la nostra pelle anche richiedendo la sospensione del presidio di San Ferdinando, così come è stato fatto per la tutela delle FF.OO., perché anche noi siamo in grado di garantire il nostro intervento con le più vicine sedi di Palmi e Polistena.

Adesso sta a tutti coloro che “gestiscono” la res pubblica – conclude Fraschinidecidere sul futuro del presidio di San Ferdinando e sulla vita degli operatori della sicurezza.

Fabio Maragucci

Responsabile Ufficio Stampa

UILPA Territoriale

Reggio Calabria

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