Mar. Lug 16th, 2024
20/05/17, Assisi (PG) Marcia Perugia Assisi per il reddito di cittadinanza organizzata dal Movimento 5 stelle.

I dati Inps analizzati dal Sole 24 Ore svelano l’identikit dei dipendenti a cui converrebbe fermarsi e accedere al sostegno da 780 euro al mese

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L’identikit del perfetto percettore del reddito di cittadinanza? Lo svela il Sole 24 Ore: «È un apprendista e lavora in un’azienda calabrese. E, in tutta franchezza, gli converrebbe licenziarsi e correre al Centro per l’impiego a presentare domanda per il reddito di cittadinanza. Guadagnerebbe di più senza la fatica del lavoro quotidiano». È un paradosso, perché non ci si può licenziare per “accedere” al reddito, ma i dati parlano chiaro e illuminano un paradosso italiano e soprattutto meridionale. L’analisi del quotidiano economico nasce da una recente affermazione del presidente dell’Inps Tito Boeri in audizione al Senato. Secondo Boeri il 45% dei lavoratori del Sud guadagna meno di 780 euro al mese, cioè la cifra massima elargita al singolo che otterrà il sussidio voluto dal Movimento 5 Stelle.
Basta poco per fare due conti: per 12 mesi all’anno fanno 9.360 euro. Più di quanto guadagna una quota non banale di lavoratori italiani.
«Infodata – scrive Riccardo Saporiti – ha utilizzato gli open data messi a disposizione dalla stessa Inps e relativi al 2017. Cercando innanzitutto di capire che ruolo abbiano in azienda le persone che guadagnano meno di questa somma». Si tratta soprattutto di apprendisti (e in parte minore di operai) che lavorano per l’interno arco dell’anno e percepiscono un reddito inferiore a 9.999 euro (la cifra è superiore a quella del reddito di cittadinanza ma la scelta dipende dal mondo in cui l’Inps suddivide le fasce di reddito).
Secondo aspetto: la geolocalizzazione (per usare un termine smart) di questi lavoratori. La maggioranza dimora in Calabria, dove l’11,2% dei dipendenti ha percepito nel 2017 un reddito inferiore ai 9.999 euro all’anno. Chi avrà accesso al reddito di cittadinanza sarà più “ricco” di loro.

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