La Supercoppa Italiana, che si sta già giocando in Arabia Saudita, si sta rivelando a livello di presenze e coinvolgimento un vero e proprio flop collaborativo tra lo stesso paese saudita e la nostra, ormai da anni, claudicante federazione che non perde mai occasione per denotare tutte le sue criticità come appeal, a livello di brand e di capacità attrattiva internazionale.
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L’Arabia è divenuto, oramai, un porto attrattivo per calciatori in cerca di guadagno esoso, senza ambizioni di competitività e senza sfide ricche di entusiasmo. I malumori di Neymar (infortunato lungamente), Firmino, Henderson (fresco dalla firma con l’Ajax) e Benzema lo testimoniano. Anche tanti allenatori hanno provato l’avventura saudita senza grandi entusiasmi e con la strenua necessità di un traduttore. Nelle ultime ore, inoltre, spunta l’ipotesi Mourinho-Al Shabab con un’offerta folle (già declinata in estate) e la voglia dello stesso “Special One” di non accettare con il Napoli e De Laurentis sullo sfondo.
Tutto questo per definire un concetto : la presenza ridicola di pubblico in Napoli-Fiorentina testimonia che a livello organizzativo il paese saudita si dimostra encomiabile ma trattasi di un paese che non fa del calcio il suo vanto principale, che non è nuovo a prepotenza economica per accaparrarsi eventi che, poi, si dimostrano fallimentari e che si tratta, in definitiva, di un paese che è sotto l’egida del controllo di un vero e proprio regime.
Mohammad bin Salman non è un santo, non è il fiero scudiero saudita che vuole legare rapporti con il globo e l’Europa e non è altro che il viso di rappresentanza di una monarchia assoluta che tenta con i soldi di conquistare un qualcosa che non è nel DNA.
Negli anni, abbiamo sempre tenuto vivo e polemico il dibattito tra UEFA e SuperLega ma credo che i veri nemici, negli anni, siano stati : Cina e Arabia Saudita.
Entrambi progetti con tanti soldi, poca passione e competenza minimale. Per fortuna, si riveleranno entrambi fallimentari. Per la Cina ne abbiamo avuto già certezze, per la SaudiLeague ne avremo presto certezze con buona pace di chi ha scelto il “vil denaro” al calcio che conta e che, nonostante tutto, conterà sempre.
Inter-Lazio, stasera, avrà più presenze di Napoli- Fiorentina ? Sicuramente, vedremo.
La finale sarà piena di pubblico ? Sicuramente, vedremo.
Resta tutto un grande punto interrogativo con la certezza che il brivido del calcio europeo non potrà mai competere con il petrolio che sgorga. Nonostante, purtroppo, questi eventi siano fondamentali per la sostenibilità economica.
Lunga vita al calcio, quello vero.