Mer. Lug 17th, 2024

Per evitare di perdere le risorse si punta a riversare i soldi Ue sulle opere certe. Con l’utilizzo del Fsc si supererebbe la scadenza perentoria del 2026. Gli effetti sull’Autonomia: Lep non più finanziati con i denari del Sud

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La Calabria guarda in maniera molto interessata alle manovre messe in atto dal governo per “salvare” i fondi del Pnrr. D’altronde lo stato attuale degli investimenti realizzati non lascia spazio alla possibilità di perdere altro tempo: tra il Pollino e lo Stretto sono arrivati 3,8 miliardi per un totale di 5.798 progetti sul territorio, di questi 107 sono già chiusi e 5.691 al momento attivi. Diversi obiettivi, tra quelli considerati prioritari, non saranno raggiunti entro il 2026. Un esempio tra gli altri: la nuova Alta velocità ferroviaria. Se tutto andrà bene, alla fine del prossimo triennio saranno progettati solo alcuni lotti e realizzati pochi chilometri nel tratto campano.
Per tali motivi la strategia studiata dal ministro Raffaele Fitto ha già raccolto il consenso del presidente calabrese Roberto Occhiuto. L’esecutivo Meloni, infatti, è sempre più intenzionato a riversare i progetti del Pnrr sui fondi strutturali Ue della nuova programmazione 2021-2027 – così da guadagnare tempo visto che la certificazione della spesa può essere inviata a Bruxelles entro il 2029 – e sul Fondo di sviluppo e coesione, che è senza scadenze stringenti perché trattasi di un fondo nazionale. Così si otterrebbe il risultato di spostare risorse dalle opere in ritardo a quelle certe di essere realizzate. Le difficoltà, come noto, sono molteplici. I Comuni non riescono ad attivarsi per la mancanza di personale, i concorsi espletati per reclutare i tecnici addetti non hanno prodotto gli effetti sperati. «Servirebbe – è il monito lanciato da Occhiuto – un immediato supporto da parte dello Stato, magari con il coinvolgimento attivo dell’Agenzia per la Coesione, che potrebbe accompagnare per mano gli enti in difficoltà. Servono soprattutto esperti nella gestione dei fondi comunitari».

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