Ormai è chiaro che dentro Fratelli d’Italia, lo scontro -nemmeno tanto sotto traccia- sia al calor bianco.
Infatti per i due Consiglieri Regionali, Neri e Montuoro per la precisione, ora dopo ora monta la personale e politica insofferenza, più che insoddisfazione, nei confronti del Partito in cui militano, ma nel quale si sentono estranei e non considerati, da quando sembra per decisione della stessa Meloni in persona (su indicazione del tandem Wanda Ferro e Michele Traversa), si è scelto di premiare lo sconfitto Filippo Pietropaolo, promuovendolo Assessore della Giunta Occhiuto.
Soprattutto il Consigliere Regionale reggino, cioè Giuseppe Neri, risulta essere più irritato da queste scelte che considera un vero e proprio insulto alla sua persona e alla sua storia politica, costellata da successi elettorali, i quali coloro che reputa nemici dentro FdI, valutano il tutto con fastidio poiché la cosa mette fa soccombere i dirigenti storici della destra calabrese e reggina.
Neri, infatti, si ritrova rieletto ma visto come un corpo estraneo nella formazione in cui milita, dove anche i suoi stessi supporter, cominciano a manifestare insofferenza per il trattamento ricevuto, le mancate prospettive e la palese volontà da parte dei vertici romani e locali, di vederli fuori dallo stesso Partito, poiché fonte di polemiche e azioni di disturbo, che ricadono sulla gestione e le indicazioni di Wanda Ferro, vero dominus della leader Meloni in Calabria.
A ciò si aggiunge l’altro Consigliere Regionale, Antonio Montuoro, già di stretta osservanza Talliniana, che sta valutando di presentare, come in città a Catanzaro tutti ne parlano, una mozione di sfiducia in Aula, proprio contro Pietropaolo, alla quale Neri si accoderebbe subito.
Se la cosa accadesse, chiaramente i due eletti, creeranno non pochi problemi a Fratelli d’Italia, anche considerando gli equilibri in seno alla maggioranza, ma il solo fatto che se ne parli e che le loro critiche siano emerse così pubblicamente, ormai i dirigenti di Partito li giudicano rispetto alla storia della destra -fatta di regole osservate in silenzio diligente – un insopportabile insubordinazione e perciò, ormai, per entrambi la messa al bando, quindi inaffidabili e non più funzionali alle strategie.
Continua....